AttualitàHomePolitica

COME VOTANO DAVVERO GLI EURODEPUTATI GRILLINI A STRASBURGO

Non mancano le sorprese, scrive Paolo Papi su Panorama. I dati su come abbiano votato dal 2013 gli eurodeputati del M5S sono stati raccolti da Votewatch, un sito che monitora da anni le votazioni del 751 eurodeputati presenti a Strasburgo.

C’è un grafico che sintetizza alla perfezione come abbiano votato in questi tre anni gli europarlamentari di Grillo, un grafico che fa emergere, più di qualsiasi analisi, il carattere tattico (e opportunistico)  dell’alleanza con il gruppo euroscettico di Farage.

Nel 74,2 per cento dei casi, dunque, il gruppo grillino ha votato come la Sinistra europea (Gue) e al 72,9 per cento come i Verdi, mentre solo al 27,1 per cento come gli alleati della prima ora dell’Ukip. Paradossalmente ci sono molte più affinità tra i pentastellati e i liberali Alde (50,3 per cento) che con gli uomini di Nigel Farage.

Con il gruppo del leader inglese le differenze politiche sono anzi strategiche (a dispetto della comune appartenenza al gruppo di EFDD) e riguardano temi centrali del dibattito europeo: dalla lotta coordinata al terrorismo (tema sul quale l’UKIP, a differenza del M5S, ha sempre contrastato qualsiasi decreto che favorisca, per esempio, la creazione di un database comune dei passeggeri sui voli europei) fino alle questioni della politica estera in Medioriente, dove – dalla guerra all’Isis fino al conflitto israelo-palestinese – M5S e Farage hanno quasi sempre votato in modo opposto. Paleo-anti imperialisti gli uni (i grillini), paleo-filoamericani gli altri (i faragisti). Ma anche sui temi dell’identità di genere e della lotta contro le discriminazioni emergono tutte le differenze tra i due partiti. Matrimonio di interesse, di denari e di poltrone (destinate soltanto ai partiti iscritti in qualche gruppo), con l’Ukip, come con l’Alde. Il resto sono chiacchiere e gaffe.

mader