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VIRGINIA RAGGI INCASSA UN’ALTRA FIGURACCIA E RESTA ANCORA SENZA ASSESSORE, RINUNCIA PURE TUTINO

tutinoSalvatore Tutino non sarà l’assessore al bilancio della giunta Raggi. Il consigliere della Corte dei conti ha deciso di farsi da parte, affidando all’agenzia di stampa Adnkronos, già rilanciata da tutti i giornali, il proprio sfogo. Parole dalle quali traspare la contrarietà per le parole espresse da alcuni esponenti grillini nei giorni scorsi.

Spiega Tutino: “Avevo dato la mia disponibilità consapevole delle difficoltà e dei rischi che l’impegno avrebbe comportato. Ma pensavo a difficoltà legate all’impegnativo lavoro che mi sarei trovato ad affrontare come assessore al bilancio della Capitale”. Il magistrato si trova però a dover fronteggiare gli attacchi venuti soprattutto da Roberto Fico domenica scorsa: “Sono sulla graticola sottoposto a esami surreali. Sono diventato oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno. Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta, minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro. Perciò, nel ringraziare la sindaca per la considerazione, ritiro la mia disponibilità a fare l’assessore al bilancio. Continuerò, con serenità e rinnovato impegno, a dare il mio contributo alla Corte dei conti”.

Ricomincia così la caccia al responsabile dei conti, ad ormai quasi un mese dalle dimissioni di Marcello Minenna. Una poltrona che per la seconda volta sembrava assegnata ma che vede perdere il destinatario in pectore per beghe interne o per incompatibilità. Era già toccato a Raffaele De Dominicis essere messo da parte perché “incompatibile con i dettami del Movimento”. Ora tocca a Tutino finito nel tritacarne pentastellato.

Domenica infatti Roberto Fico si era così espresso: “E’ una scelta di Virginia, vedremo se sarà confermato. Ma non c’è dubbio che su quel nome abbiamo fatto delle interrogazioni parlamentari, rilanciate da Di Battista e da Ruocco. Diamo per scontato che, se noi facciamo un’interrogazione, un sindaco se la vada a leggere. E’ depositata. Può essere anche sbagliata e ha ragione la sindaca, ma certamente prima deve valutarla”. Tutino nel 2014 era finito sotto accusa in quanto eletto alla Corte dei Conti e beneficiario di un emendamento. Diversi esponenti grillini per questo l’avevano bollato come membro della casta”.

Ora Tutino è amareggiato, e si sente. Anche perché, da Palermo, solo due giorni fa la Raggi aveva fatto capire di essere pronta a completare la giunrta con la nomina del magistrato contabile: “La prima cosa che mi avevano chiesto – ha spiegato Tutino – era se ero disposto a fare un lavoro di squadra. Io ho sempre lavorato in squadra e lo ritengo importante. E questo anche perché è necessario avere una copertura politica per fare un lavoro da tecnico. Mi avevano dato tutte le garanzie. Ma poi – ha concluso – sono passati venti giorni, venti giorni che sono sulla graticola e mi sono trovato in mezzo ad una partita più grande di me”.

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Fonte: Romatoday