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VENARIA A 5 STELLE: ALTRE DIMISSIONI NELLA MAGGIORANZA M5S

La maggioranza grillina di Venaria Reale continua a perdere pezzi e sul banco degli imputati finisce ancora una volta il sindaco Roberto Falcone. E dopo l’addio a giugno di Stefano Balocco, ora è la capogruppo Raffaella Cantella a rassegnare le dimissioni, seguita a ruota da un altro collega grillino, Salvatore Cicirello. A loro subentrano Alessandro Fabbris (15 preferenze) e Giuseppe Napoletano (13), papà di Sara anche lei dimissionaria. Dopo di loro rimane un ultimo escluso, Matteo Bottari, suocero di Fabbris, un solo voto alle scorse amministrative.

Una scelta inappellabile quella di Cantella e Ciccirello. Con loro due sono cinque gli esponenti del M5s che hanno lasciato dall’inizio della consiliatura di Falcone: il già citato Balocco, Sara Napoletano e Viviana Andreotti, la quale però non si è dimessa, ma è passata nel gruppo dei Moderati.

Attraverso una lettera l’ex numero uno grillina in aula spiega il motivo della sua decisione con una lettera al sindaco e al presidente del consiglio comunale:
Mi sono avvicinata al Movimento 5 Stelle perché porta avanti molte delle idee che ho avuto da quando ho cominciato a pensare.
Ed è per questo che mi sono avvicinata a coloro che si definivano Movimento 5 Stelle di Venaria. Speravo di  arrivare ad applicare il concetto che ho pensato durante la mia candidatura: cercare di migliorare, per quanto possibile, la qualità di vita dei cittadini di Venaria. Ho speso interi pomeriggi, giornate di ferie personali, per volantinare per il sindaco che speravo potesse rappresentare e applicare tutto questo. Niente di eclatante, niente di miracoloso, piccole cose che potevano però portare a quello che io speravo, uno stile di vita migliore per tutti. Un sindaco che si identificasse con un cambiamento, che portasse i cittadini al primo posto, che spendesse sacrifici e lavoro per rendere loro la possibilità di vivere in una Venaria più decorosa.
Avrei voluto un sindaco che stesse in mezzo ai cittadini, uno di loro, e che non dimenticasse mai di essere un cittadino. Che ascoltasse tutte le loro esigenze e si facesse portavoce delle esigenze comuni a tanti di loro. Una persona che anteponesse i fatti concreti alle parole, conscio della grave, grande responsabilità che i cittadini, attraverso il voto, gli hanno affidato. Una responsabilità, non un potere. Il potere deve restare ai cittadini. Un sindaco che condividesse le problematiche cittadine con il suo gruppo , che amministrasse la città insieme al gruppo , scegliendo insieme al gruppo che lo ha portato alla carica., Un sindaco che condividesse difficoltà e problemi, che condividesse veramente le scelte, delle persone, dei ruoli. Che decidesse INSIEME. Che si sentisse a fianco degli altri, mai sopra. Uno vale uno.
Verde, strade, sicurezza. Questi i punti cardine. Far sì che tutta Venaria potesse trarre beneficio
dell’esistenza della Reggia, creando guadagno per la città, per tutti i rioni della città. Trasformando Venaria in una città dove è diventato “ meglio “vivere.
Ma, dopo due anni, non posso che tirare le somme, chiedermi, ed è la mia personale dignità a impormelo, se quelle speranze sono state portate avanti, se sono state rappresentate: e la risposta sta in queste mie dimissioni.
Non posso continuare a sostenere un sindaco che non ha da tempo la mia stima, che non ha rispettato neanche in parte le mie aspettative, eppure ci ho provato, e ci ho sperato, che ha. trattato con indifferenza la mia dignità, non condividendo che le notizie di decisioni già prese, o addirittura mettendomi a conoscenza di cose già avvenute da tempo, e che non avrebbero avuto il mio appoggio. Non ha mai voluto instaurare un rapporto di collaborazione, e non mi ha mai chiesto di incontrarci se non per riportare cose che già erano state messe in moto. E senza se e senza ma.
Poiché caratterialmente non sono mai stata una donna che accetta le decisioni prese da altri, senza conoscerle, discuterle, soprattutto quando ne avrebbe preferito altre, ed è oramai questo il modus operandi che mi trovo di fronte, ebbene, dopo aver preso distanze per riflettere, per il bene della mia città, visto che ad esso non posso collaborare, poiché non mi viene permesso di farlo, e non essendo una persona che supporta cose e scelte, anche di persone, che non condivide, poiché sarebbero a discapito della mia salute, e anche dell’alta idea che ho della mia dignità , preferisco non essere partecipe, né complice di decisioni che non condivido, nella loro maggior parte, da tempo.
Ho reso note queste mie decisioni, dettagliandone i motivi, al Movimento, perché ho sempre preferito muovermi correttamente. E ora le comunico agli altri.
Ringrazio parte dei colleghi consiglieri, loro sanno chi sono, per tutto il lavoro che, grazie esclusivamente a loro e all’appoggio e lavoro degli attivisti fondatori, abbiamo portato avanti, per il bene della mia Città. Ho imparato a voler bene a loro, ad apprezzarli, come una mia seconda famiglia. Ringrazio una parte esigua della giunta, persone che si sono adoperate in modo esemplare, che hanno tutta la mia stima e il mio affetto, ringrazio alcuni dirigenti, funzionari e dipendenti comunali per la loro disponibilità, la loro professionalità, la loro conoscenza, che hanno gentilmente e senza alcun problema condiviso con me, senza mai negarsi o creare ostacoli, con una solerzia ammirevole, anche con una pazienza e competenza, nello spiegarmi, che ho apprezzato moltissimo.
Spero di aver trattato con i consiglieri di minoranza rispettandoli con buona educazione e senza mai avere diciamo cadute di stile.
Auguro a tutti coloro che per svariati motivi continuano a crederci, di pensare al bene di Venaria, di mettere veramente i cittadini al primo posto. Qualunque decisione prendano. Io ho finito il mio percorso.
Resto con le mie idee intatte, e soprattutto la mia dignità, spero che altrove esista il sindaco che avrei voluto io.
Venaria, ora, non ce l’ha.
Raffaela Cantella
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Fonte: Lo Spiffero