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TSIPRAS-MERKEL 1-0

Festa grande alla sede di Syriza, la coalizione di sinistra che esprime la maggioranza del governo greco; festa grande attorno al premier Alexis Tsipras e al ministro dell’economia Varoufakis che avevano respinto l’ultima proposta dell’eurogruppo e chiesto alla popolazione di esprimersi con un No o un Sì pronti a lasciare il loro posto. Una decisione forte perché era esattamente la risposta al gioco voluto da Bruxelles: o Tsipras smentiva le promesse elettorali e ingoiava un’altro programma ‘lacrime e sangue’ oppure veniva portato al default e al fallimento del suo Governo.


Qualunque siano gli sviluppi sul fronte finanziario ed economico, il voto ha segnato una sconfitta politica pesante per la linea rigorista e la drammatizzazione dello scontro, imposte da Berlino. La Cancelliera tedesca Angela Merkel, impegnatasi in prima persona per la vittoria del Si, esce duramente sconfitta dal referendum.

I greci con il No hanno detto basta al peggioramento generale della situazione del Paese e all’abisso di povertà per la grande parte della popolazione. Troppa austerità e nessun sviluppo dopo tre anni di lacrime e sangue.

Ora Tsipras può tornare al tavolo delle trattative più forte di prima, ma come prima ha bisogno di un aiuto per non affondare con tutto il suo Paese. Il cerino è tornato a Berlino e ora si vedrà se la Cancelliera sarà così forte da ammettere la sconfitta e ripartire pragmaticamente dal tavolo delle trattative oppure sceglierà di abbandonare Atene al suo destino, di farla allontanare non solo dall’euro, ma dall’Europa.

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