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TRIVELLA SELVAGGIA

Per far ripartire l’economia italiana, con la legge sviluppo, il ministro Passera, soprannominato da Legambiente il ”pirata dei mari”, per la sua voglia evidente di sforacchiare il  mare, ha pensato alle trivelle cerca petrolio davanti alle coste di Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata.

E mentre la nostra benzina è tra le più care al mondo, gravata per 55% da tasse varie, in modo scandaloso, la legislazione di casa nostra favorisce al massimo le società estrattrici: “niente è dovuto sotto forma di royalty“, niente tasse, ma c’e’ di piu’, lo Stato italiano finanzia fino al 40% dei costi dei rilievi geofisici sostenuti dalle compagnie.

A fronte di questo insulso progetto che ipoteca lo sviluppo futuro dell’economia del basso Molise i nostri politici e non (senatori, assessori e consiglieri regionali, presidente e consiglieri provinciali di Isernia, ordine dei medici di Campobasso), tutti uniti nel prendere posizione contro la paventata costruzione della centrale turbgas di Presenzano in Campania, nulla hanno da dire, nessuna iniziativa hanno da proporre.

In consiglio regionale giace un ordine del giorno a firma di Michele Petraroia e Salvatore Ciocca per riproporre il problema delle perforazioni nel mare Adriatico e impegnare giunta e consiglio ad «adottare gli atti istituzionali conseguenti», già giace.

Poiché il problema non interessa direttamente il territorio della provincia di Isernia, che fretta c’è?

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