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#STELLICIDIO, PETIZIONE PER LA DEMOCRAZIA E LA TRASPARENZA ALL’INTERNO DEL M5S

stellicidio-matteoderricoIl Movimento 5 Stelle si era proposto lo scopo di introdurre per la prima volta la democrazia diretta e partecipata dal basso, promettendo una svolta epocale nella politica italiana. Così in una situazione in stallo da circa 20 anni la protesta, la rabbia, la voglia di cambiamento e di volti nuovi ha spinto, un terzo dell’elettorato italiano a scegliere, alle elezioni politiche del 2013, la novità stravolgendo, senza dubbio, lo scacchiere politico italiano.

Ha fatto il giro del web e delle televisioni la foto di un apriscatole sui banchi del Parlamento. Un messaggio chiaro, visti i temi toccati prima delle elezioni.

Il mantra dell’”Uno vale uno” è tramontato, purtroppo le attese riposte nel Movimento 5 Stelle sono andate, con il tempo, verso una cocente delusione fatta di faide ed espulsioni. Tutto comandato dalla Casaleggio Associati. Il Movimento, ormai, è sempre più Partito a 5 Stelle

Ricevo da Marco Valiani, uno dei membri del Comitato Promotore, primo dei non eletti a Livorno per i 5 Stelle nonchè espulso dal portale nazionale dei grillini, che ha lanciato, insieme ad iscritti ed ex iscritti del Movimento, una petizione dei “delusi” M5S sul tema della trasparenza e della democrazia all’interno del Movimento.

Il COMUNICATO STAMPA che richiede:

EFFETTIVO ESERCIZIO DEI DIRITTI COSTITUZIONALI A GARANZIA DELLA DEMOCRAZIA INTERNA, TRASPARENZA, INFORMAZIONE E TUTELA PRIVACY NEL M5S

ART.49 COSTITUZIONE ITALIANA: Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale

ART.2 COSTITUZIONE ITALIANA: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

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“La Democrazia è il diritto, il diritto di tutti, se non all’esercizio del potere, ma comunque ad avere voce in capitolo. Ma, quanta Democrazia vi è oggi nei partiti, forze e movimenti politici?

In effetti, la mancata attuazione e regolamentazione dell’art.49 della Costituzione Italiana (libertà di associazione in partiti e metodo democratico) strettamente collegato all’art.2 (diritti inviolabili…nelle formazioni sociali) ha per troppo tempo non solo condizionato la vita politica italiana, ma addirittura contribuito al suo scadimento e degenerazione progressivi, determinando nei Cittadini italiani prima disinteresse e poi un diffusissimo sentimento anticasta e di anti-politica.

Così allontanando sempre più le persone dall’impegno civile e politico, specie le nuove generazioni. Quelle che – da sempre – fungono anche da pungolo al cambiamento, rinnovamento, rigenerazione, portando nuove istanze e più moderne visioni.

La Democrazia però si nutre di Idee, Impegno civile e sociale e soprattutto Dialettica.

Rinunziare a tutto ciò, o peggio soffocarlo o tacitarlo, è un’operazione tanto pericolosa quanto scellerata. Dalle conseguenze non sempre prevedibili e, il più delle volte la Storia in questo è Maestra, nefaste o quanto meno negative.

Ma, dopo oltre 30 anni di assoluta indifferenza (o, peggio, voluta miopia), sembra che la politica italiana si sia svegliata dal torpore. Complice, altresì, sia l’entrata nell’agone politicoistituzionale del Movimento 5 Stelle (soltanto inizialmente con caratteri di assoluta e teorica atipicità rispetto ai tradizionali partiti politici), e sia un recentissimo Regolamento UE (n.1141 del 2014) del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee.

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Ed ecco come si pone – dopo le ultime leggi italiane in materia (L. 96/2012 e L. 13/2014, frutto più del timore della dilagante e diffusa ondata di anti-politica, che di una ragionata regolamentazione in materia) – la recente iniziativa legislativa presentata dal senatore

Sposetti (PD), n.1852 del 27 marzo 2015, sulla Disciplina dei partiti politici in attuazione dell’art.49 della Costituzione con delega al Governo per l’adozione di un decreto legislativo di riordino delle disposizioni riguardanti i partiti politici.

Sostanzialmente improntata all’attuazione e difesa dei principi inderogabili e dei valori principali, a cui i partiti politici sono tenuti ad ispirare la loro attività e il loro programma: il rispetto del metodo democratico, della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti dell’uomo, compresi i diritti delle persone appartenenti alle minoranze.

Ma anche nella più giovane forza politica italiana, appunto il M5S, non mancano i rumors, dissenso e alcune formali iniziative e prese di posizioni con spirito di cittadinanza attiva e di consapevolezza dei propri diritti, specie a seguito delle tante proteste, richieste, azioni, dissenso sulle discrezionali espulsioni di parlamentari e di attivisti al di fuori di qualsiasi regola, certezza del procedimento e contraddittorio, e vuoi anche a causa di una raffica di diffide – inoltrate da uno studio legale – atte ad inibire l’uso del simbolo pentastellato a molti Meetup.

Infatti un Comitato Promotore, formato da iscritti, ex iscritti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle, delusi di non ricevere da mesi e mesi alcuna risposta a legittime istanze e richieste di informazioni e trasparenza, ha redatto una PETIZIONE AL M5S con oggetto EFFETTIVO ESERCIZIO DEI DIRITTI COSTITUZIONALI A GARANZIA DELLA DEMOCRAZIA INTERNA, TRASPARENZA, INFORMAZIONE E TUTELA PRIVACY NEL M5S.

La PETIZIONE, su change.org, a cui hanno già aderito in pochi giorni sia centinaia di sottoscrittori e sia ben cinque Parlamentari ex M5S (Barbanti, Casaletto, Molinari, Pepe, Simeoni) ha quindi lo scopo di sollecitare Beppe Grillo (nella sua qualità di capo politico e legale rappresentante dell’Associazione Movimento 5 Stelle) e Gianroberto Casaleggio (nella sua qualità di responsabile della privacy e protezione dei dati informatici) a prendere in seria considerazione alcune violazioni dei diritti costituzionali, di quelli derivanti da norma di legge, e soprattutto dei principi di trasparenza e informazione. In particolare, poi, una parte riguarda espressamente le espulsioni sia di attivisti che di parlamentari.

La Petizione è stata altresì inviata ai Presidenti di Camera e Senato, al Garante per la protezione dei dati personali e a tutti i Parlamentari ed Europarlamentari M5S.”

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