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SALVINI “ACCOMPAGNATO” NELLA SEGRETERIA

“Sì, ci sarà una segreteria politica. Io più delego più sono contento”. Il segretario della Lega, Matteo Salvini, dopo essere stato il leader e segretario unico del suo Partito, inizia a delegare una parte del suo potere.

Lo ha annunciato pubblicamente a Porta a Porta, dopo aver confermato la novità organizzativa durante la riunione con i coordinatori regionali.
Nomi definitivi non ce ne sono ancora ma si pensa che nel nuovo organismo collegiale, che affiancherà il segretario nella definizione dell’indirizzo politico del partito, entreranno gli attuali tre vicesegreterari – Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana e Andrea Crippa – i due capigruppo di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, e uomini di stretta fiducia come il responsabile organizzativo Roberto Calderoli.

“È un momento in cui la società ha bisogno di risposte precise – ha argomentato Salvini durante il programma di Bruno Vespa – abbiamo creato dei dipartimenti. Quindi non c’è Salvini, c’è Salvini che è parte di una squadra con centinaia di brave persone”. “Ci stiamo organizzando come un partito vecchia maniera”.
Salvini si è reso conto di dover andare in ritirata prima che la sua stella venga offuscata da nuovi protagonisti sulla scena politica. Giovanni Toti, rieletto governatore della Liguria, non ha mancato per esempio di togliersi qualche sassolino dalle scarpe e intervistato dal Corriere della Sera ha affermato:
“Per essere il capo, servono due cose. I numeri e la capacità di gestire la coalizione. I primi ci sono, la seconda per ora no. Matteo potrebbe essere l’architetto del centrodestra, ma al momento non mi risulta che abbia alcun progetto. Si concentra solo sulle sue battaglie, va per conto suo. Non ascolta chi gli vuole bene. E a forza di dare spallate, finisce per rimediare una lussazione dopo l’altra”.
Toti però spiega che un leader di coalizione “deve sapersi spogliare della maglia di solo uomo di una parte per diventare la sintesi di tutti”: per questo motivo Salvini, secondo Toti, deve togliersi la maglia della Lega e indossare “la giacca del capo coalizione, scardini le liturgie vecchie, proprie e altrui, diventi per intero il candidato Premier di tutta la coalizione, lavori per costruire una classe dirigente proveniente da tutte le sensibilità del nostro mondo”.
Fonte: Avantionline