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ROMA A 5 STELLE: LA BOMBA DELLA MONNEZZA

raggi-muraroIl presidente del consiglio comunale di Roma, il grillino Marcello De Vito, non ha concesso la discussione sulla vicenda dei contratti di consulenza dell’assessora Paola Muraro con l’Ama. De Vito ha infatti fatto presente che l’ordine del giorno prevedeva solo la discussione delle linee programmatiche, riferisce la Repubblica.

“Sorprende la decisione del presidente dell’aula di non averci concesso la possibilità di chiedere all’assessore ‘milioncino’ di fare chiarezza sui suoi 12 anni di consulenza all’Ama”, ha dichiarato alla stampa Michela Di Biase, capogruppo del PD, aggiungendo: “Sarebbero state molte le domande che avremmo voluto fare alla sindaca che ha sì il compito di governare la città, ma ha anche il dovere di confrontarsi con l’opposizione. Il Movimento 5 Stelle – ha continuato Di Biase – chiede onestà e trasparenza e poi rifugge dal dibattito”. Oggi si apprende che sarà convocato un consiglio apposito prima di ferragosto.

Alle polemiche la sindaca Raggi replica con un secco:  “Le dimissioni della Muraro? Ma figuriamoci, a chiederle è il Pd, il che è francamente ridicolo”.

Non solo i 200 mila euro per il brevetto sulla Frazione organica stabilizzata depositato nel 2011 e per il quale non esisterebbe una singola lettera d’incarico dall’Ama, ma anche 30 mila euro per due pratiche seguite per conto dell’azienda. È il secondo contenzioso aperto da Paola Muraro proprio con l’Ama dopo l’ultimo contratto scaduto il 30 giugno scorso. Dalla municipalizzata come consulente lei aveva già ricevuto 115 mila euro previsti da contratto, altri 165 mila aggiuntivi per il suo ruolo nell’arbitrato con il ras dei rifiuti romani Manlio Cerroni. Per quei 200 mila euro all’Ama era arrivata anche una diffida per conto dalla Muraro dallo studio Palladino & Partners lo scorso 26 maggio: l’offerta della controparte è di 30 mila euro, somma che però lei ha ritenuto insufficiente.

Insomma, nel contenzioso puramente economico tra l’assessora e la municipalizzata guidata da Daniele Fortini, lei vorrebbe chiudere la partita con i 290 mila euro già incassati per l’ultimo anno di contratto e la consulenza sull’arbitrato con Cerroni, più altri 230 mila ancora da ottenere.

Tutti elementi che restano sullo sfondo dello scontro tra la giunta 5 stelle della Capitale e l’Ama, tra Muraro e Fortini, e dell’indagine aperta in Procura sulla qualità dei rifiuti dopo il trattamento nella Capitale. E a certificare la corrispondenza tra quanto previsto dalla legge e quanto usciva soprattutto dall’impianto Ama di Rocca Cencia per anni è stata proprio Paola Muraro, le cui dichiarazioni dei redditi fino al 2008 sarebbero state acquisite dagli inquirenti. Intanto ieri il Noe dei carabinieri ha eseguito ulteriori acquisizioni di documenti in Regione e nell’ex Provincia sulle certificazioni firmate dall’attuale esponente della giunta Raggi quando lavorava per Ama.

Intanto secondo il quotidiano Il Messaggero, c’è anche un caso di “parentopoli”. La Muraro avrebbe riassunto una dei dipendenti licenziati a seguito del caso di “Mafia Capitale”.

Fatta fuori da Ama perché coinvolta in Parentopoli, è riuscita a rimettere piede in azienda sfruttando una collaborazione last-minute offerta da Paola Muraro, all’epoca super-consulente della municipalizzata romana e oggi assessore all’Ambiente della giunta di Virginia Raggi. È la storia di Elena De Pisa, uno dei 41 dipendenti della partecipata del Campidoglio ingaggiati a chiamata diretta durante la gestione dell’amministratore delegato Franco Panzironi, oggi coinvolto in Mafia Capitale, e poi licenziati dal nuovo management dopo una sentenza del Tribunale di Roma che aveva dichiarato illegittime quelle assunzioni.

Non tutti hanno avuto la fortuna della De Pisa, che poche ore dopo avere ricevuto la lettera di licenziamento da parte dell’ex direttore generale di Ama, Alessandro Filippi, è stata reclutata dallo «Studio di consulenza ambientale della dott.sa Paola Muraro». Tanto che l’attuale assessore all’Ambiente si è subito prodigata di informare la Direzione industriale di Ama che a partire dal 21 dicembre 2015, fino al termine della sua consulenza (giugno 2016), si sarebbe avvalsa della collaborazione dell’«ingegnere De Pisa», per lo svolgimento di non meglio precisate «attività» a supporto del suo incarico di supervisione sugli impianti. Chiedendo ai vertici della partecipata di autorizzare l’ingresso della «collaboratrice» nelle strutture di proprietà dell’azienda a Rocca Cencia e sulla Salaria.

Insomma, sfruttando il supporto attivo della Muraro, che in 12 anni di consulenze all’Ama ha guadagnato oltre 1 milione di euro, una delle licenziate eccellenti di Parentopoli è riuscita a mantenere un ruolo all’interno della municipalizzata. E ad avere un accesso continuato agli impianti.

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Fonte: la Repubblica
             Il Messaggero