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QUEL “VAFFA” DI CASA LEGGIO A GRILLO, SECONDO IL LIBRO SUPERNOVA

grillo-casaleggioVaffanculo! Non ti voglio più sentire”. Sarebbero state queste le ultime parole che Casaleggio avrebbe urlato a Grillo, per telefono, l’ultima volta che si sono parlati prima che il guru del Movimento 5 Stelle morisse.

Lo rivela ‘Supernova’, libro che due ex collaboratori del M5S stanno per dare alle stampe, cercando di autofinanziarsi attraverso la piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso.

Gli autori sono Nicola Biondo, dall’aprile 2013 al luglio del 2014 a capo dell’ufficio comunicazione dei 5 Stelle alla Camera, e Marco Canestrari, dal 2007 al 2010 collaboratore della Casaleggio associati o, come si autodefinisce lui, “braccio destro di Gianroberto Casaleggio” in quegli anni. I due ricostruiscono la frattura che si crea tra i due leader del Movimento, il disagio di Grillo per la piega che sta prendendo.

Non è uno scontro casuale, però, quello tra i due – scrive La Stampa: è una divergenza strutturale su ciò che sta accadendo al Movimento, e sulla strada da prendere. Grillo confida ai suoi: “mi girano le scatole” – scrivono Biondo e Canestrari – per cos’è diventato il Movimento.

Ha nostalgia degli inizi, naif ma puri. È estromesso da scelte di fondo che avvengono senza che lui le conosca: su tutte, la migrazione, cruciale, dal blog beppegrillo.it a ilblogdellestelle.it. Grillo non ne era stato informato, è un’ altra rivelazione di Biondo e Canestrari: “Da Genova la cosa è stata presa male, perché in questo modo non è più il blog di Beppe il motore propulsore del Movimento. Casaleggio sceglie di guardare oltre il vecchio sodale, tutelando da una parte la sua azienda, dall’ altra accontentando le richieste dei parlamentari che fanno un pressing asfissiante perché vogliono a tutti i costi un loro spazio che non sia all’ ombra del blog di Grillo. E questo ovviamente al comico genovese non va giù”

È da mesi del resto che il fondatore è insofferente, “da tempo si trova a disagio”, si legge nel libro. Da molto prima della vicenda Raggi. Già a Imola il comico con gli amici è definitivo: “Non credo sia questo che la nostra gente vuole, io non mi riconosco in questa roba…”. Nel Movimento comandano sempre più gli scalpitanti leaderini romani. Casaleggio è malato, e delega ormai tutto al figlio da molto prima che La Stampa riveli l’abdicazione. I due fondatori perdono progressivamente uomini nel direttorio. Solo Carla Ruocco e Roberto Fico, scrivono Biondo e Canestrari, rimangono a modo loro fedeli.

Ruocco, dopo la morte del cofondatore, si aprirà con degli amici: «Gianroberto è morto, Beppe è isolato e io rimango in mezzo a quei ragazzini cattivi…». I ragazzini cattivi sono quelli del direttorio. Specie i due apparentemente opposti, Di Maio e Di Battista, in piena ascesa romana.

mader