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QUANDO PER LA LEGA LE PEN ERA FASCISTA COME I PARTITI DI ROMA

manifesto-lega-matteoderricoNel 1998 quando la Lega era Lombarda, alla vigilia del voto per le amministrative di maggio, in un manifesto dal titolo “Le Pen è fascista come i partiti di Roma” l’allora segretario Umberto Bossi spiegava le ragioni di “libertà e autonomia” che volevano da sempre la Lega – antitesi del fascismo – distante anni luce dal centralismo Lepeniano.

“Il Fascismo prevede che la forma dello Stato sia, come indica il suo nome, un fascio: cioè che lo Stato sia centralista. I movimenti autonomisti, tra cui la Lega Lombarda, sono invece l’antitesi del fascismo perchè lottano per ottenere uno Stato autonomista. Paragonare quindi la Lega Lombarda al Lepenismo è un falso perchè si tratta di movimenti politici con finalità diametralmente opposte. La Lega Lombarda lotta perchè la forma dello stato sia quanto meno possibile centralista, cioè quanto meno possibile fascista. Uno Stato centralista non è infatti lo Stato di tutti i cittadini ma uno Stato controllato dalla maggioranza etnica del paese, che da noi è quella meridionale. Nella situazione attuale in Italia è sufficiente che un partito sia esteso sull’intero territorio dello Stato per essere automaticamente un partito a egemonia meridionale e quindi finalmente un partito portato a favorire privilegi unilaterali che discriminano inaccettabilmente le popolazioni cisalpine. Ben diverso è il problema degli immigrati di colore perchè non costituiscono una maggioranza etnica e non possono di certo egemonizzare nessuno dei popoli francesi. Semmai provocheranno gravi problemi di disgregazione sociale, ma non certo problemi fondamentali di egemonia e di libertà. Se in francia esiste un Le Pen, è soltanto perchè la legge elettorale francese è ancora meno democratica di quella italiana (ma i partiti di Roma si preparano a modificarla) e impedisce ai movimenti autonomisti di portare la loro voce in Parlamento. Il fenomeno Le Pen dimostra che, dove viene imbavagliata l’autonomia, cresce fatalmente il fascismo!”

Il contrario della via imboccata oggi da Matteo Salvini.

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