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QUANDO IL SENATORE 5 STELLE PETROCELLI PROMISE UNA “NORIMBERGA AMBIENTALE” IN BASILICATA

m5sGiorgio Santoriello di Policoro nel settembre del 2014 scrisse un interessante comunicato sulla visita che la commissione industria del Senato fece al sito petrolifero dell’Eni e di Tecnoparco Valbasento in Basilicata.

Nei confronti dei 5 Stelle lucani e del loro senatore Vito Petrocelli, componente la commissione industria, Santoriello fu molto critico. Il senatore mesi prima della visita promise una “Norimberga ambientale” in Basilicata, invece subito dopo affermò: “Eni ci rassicura sulla reiniezione petrolifera”,“parlare con Eni è stato positivo, la posizione del Movimento in materia è chiara”.

Il testo integrale del comunicato a firma di Giorgio Santoriello.

La misura per molti è colma, tra iscritti e simpatizzanti. Chi parla di incapacità, chi di inesperienza, chi di corteggiamento dei poteri forti, ma la funzione del Movimento 5 Stelle sta venendo meno, almeno in Basilicata. Premetto che il comunicato si prefigge di aprire un dibattito interno al movimento, un momento di confronto vero e di reale crescita non di guerra tra poveri. Nessuna manifestazione di piazza definibile tale è stata organizzata, nessuna estesa attività informativa, nessun momento di confronto pubblico con gli eletti debitamente pubblicizzato: gli eletti promisero di rendicontare il loro operato semestralmente ma ad oggi la promessa è disattesa. Il Movimento lucano arriva sui problemi grandi e pregnanti sempre marginalmente, in ritardo, senza effetti e con frasi fatte, basso il livello di apertura mostrato verso le altre associazioni o i non iscritti: chiusura e pregiudizio verso la collaborazione esterna e processi telematici sempre in agguato.

Il Sen. Petrocelli promise mesi fa una “Norimberga ambientale” in Basilicata. Ad oggi invece ad essere sotto processo sono proprio quei” comitatini” che prima Renzi e dopo Petrocelli stesso hanno recentemente attaccato. Durante la visita della Commissione Industria a Tecnoparco, mi ha colpito la mancata opposizione del Sen. Petrocelli che a mio avviso avrebbe potuto caldeggiare la visita evitando il sopralluogo diretto perché pare, che la di Lui moglie, svolga la mansione di chimica presso un laboratorio di Tecnoparco: un conflitto d’interesse che se fosse confermato sarebbe odioso ed insopportabile. Troppe le dichiarazioni equivocabili del Sen. Petrocelli che durante la visita a Tecnoparco affermò che : “Eni ci rassicura sulla reiniezione petrolifera”, pesantissimi i suoi silenzi e le mancate denuncie postume  alla visita sia a Pisticci Scalo che all’Enea di Trisaia, sopralluoghi che sanno di passerelle nonostante la qualifica di geologo del senatore stesso, titolo che avrebbe dovuto imporgli maggior cautela nelle dichiarazioni ed obbligo di replica all’Eni; invece nulla, a testa bassa ed in silenzio come sempre.

Iniziato ma lasciato a metà il pregevole impegno sull’aumento delle patologie civetta in Basilicata. Perso fin’ora tanto tempo per avanzare in Parlamento le interrogazioni strategiche di cui i Lucani hanno bisogno: dalla conoscenza dei piani ingegneristici dei pozzi alla ridefinizione delle soglie di legge per alcun inquinanti, dalla questione nucleare ( anch’essa abbandonata per strada dopo un buon inizio ), alla carenza di serie indagini epidemiologiche ai ritardi/omissioni in materia di bonifiche Sin, alle varie carenze informative dell’Unmig, ma il colmo si raggiunse quando il Presidente Mucchetti propose la deportazione di Pisticci Scalo mentre il Sen. Petrocelli dichiarava che: “parlare con Eni è stato positivo, la posizione del Movimento in materia è chiara“, una docilità annichilente quando dinanzi alle follie di un incompetente come Mucchetti sarebbe stato doveroso chiedere la deposizione di Mucchetti stesso da Presidente della Commissione e chiedere ad Eni non rassicurazioni generiche ma l’esatta composizione di ciò che iniettano nel sottosuolo e a fronte di quali studi. Ma dopo Mucchetti è toccato al Ministro Guidi venire a spadroneggiare in casa nostra, altro momento di mancato attacco da parte degli eletti grillini: un breve intervento all’incontro, dichiarazioni spontanee e l’ennesima vacua presenza; gente competente avrebbe reso al Min. Guidi il soggiorno lucano indimenticabile, sbattendole in faccia l’incompetenza tecnica e politica celate dietro la trattativa Renzi – Pittella: invece no l’impatto comunicativo del Movimento rimane simile a quello di una mosca.

Sia il Sen. Petrocelli che l’On. Liuzzi non rendicontano il loro lavoro in un pubblico ed esteso confronto dalla elezioni: al netto dell’impegno sulla schema idrico Bradano-Basento e sull’iniziativa “al mare in treno“, l’azione dei parlamentari grillini lucani è inconsistente; dell’impegno dell’ On. Liuzzi nella commissione trasporti non vi è riscontro tangibile sul territorio lucano e l’unico fronte che poteva aprire per competenza diretta, ossia la Pista Mattei collocata in un’area mortifera e non ancora bonificata, rimane ad oggi silente. Come l’impegno, o meglio la battaglia, che bisognerebbe intraprendere contro il programma di gestione della Rete Ferroviaria Italiana, per il quale l’Associazione Ferrovie Calabria ha lanciato a febbraio scorso l’allarme di declassamento delle stazioni dell’Alto Jonio, Policoro-Tursi inclusa, a fermate, con la seria possibilità di vedere entro dicembre 2014 i servizi ferroviari nel Metapontino seriamente azzerati con convogli a binario unico come già accaduto a Roseto Capo Spulico o Crotone.

I Consiglieri Regionali Leggieri e Perrino pare non facciano molto gioco di squadra, nuocendo all’immagine del movimento. Hanno sorvolato sino ad oggi le questioni pregnanti: petrolio, rifiuti, appalti affidati ad imprenditori condannati, conflitti d’interesse, aumento dei tumori, trasparenza pubblica ma trovano prioritario interrogare Pittella sull’incinerazione dei defunti e sul mancato rispetto della par-condicio nella proiezione del film su Enrico Berlinguer durante la kermesse della Lucania Film Commission per Matera 2019. Mi colpì un comunicato stampa uscito a giugno c.a., ove il Consigliere Leggieri firmò congiuntamente con altri due colleghi, Mollica (UDC) e Castelgrande (PD) un articolo relativo alla strada Oraziana: va bene la tutela degli interessi territoriali, ma se a Roma un parlamentare grillino avesse firmato un comunicato stampa congiunto con due colleghi di Udc e Pd cosa sarebbe successo oltre all’immediato processo? Chi autorizza un portavoce a mettere la sigla del M5S affianco a quella del PD? L’intesa è solo sull’Oraziana o visti i silenzi ed i voti favorevoli c’è altro dietro?

Assolutamente stucchevole è stato il recente comunicato di Petrocelli e Liuzzi, rivolto ai sindaci lucani, rei di non aver mandato osservazioni relative alle infrastrutture locali nell’ambito dello “Sblocca Italia”: a mio avviso se i parlamentari grillini avessero impegnato qualche giorno in più nel far visita alle amministrazioni locali od organizzando un paio di pubblici convegni ( uno per provincia ) sicuramente avrebbero recepito ulteriori proposte, sta di fatto che implicitamente hanno ammesso di essere assenti nei territori, sconosciuti a diverse amministrazioni, quindi dei parlamentari oltre che inesperti anche boriosi.

E’ accettabile che dell’approvazione della modifica del Titolo V, tanti attivisti pentastellati lo abbiano appreso da qualche associazione ambientalista locale e non dai propri eletti? A cosa serve recarsi per due volte sull’uscio dell’Enea per vedersi la prima volta respinti come dei rappresentanti sgraditi e la seconda volta, entrati da turisti, non aver in seguito prodotto alcun atto ufficiale sui tanti problemi della zona? Che fine hanno fatto i gruppi di lavoro? La visita di Petrocelli a Tecnoparco è stata di piacere oppure a Roma si è parlato dei vari illeciti che in quella zona continuano e che il Sen. Petrocelli non denuncia con la dovuta forza?

Perché non usare parte delle indennità, inutilmente restituite, per svolgere le tante analisi ambientali di cui la Basilicata necessita? Perché ostinarsi a chiudersi in cerchi magici per rancori o personalismi? Il lavoro dei collaboratori da chi ed in base a quali priorità è organizzato? Quest’occasione si ripeterà oppure chi è stato eletto ha compreso la portata del grillismo per raggiungere traguardi inattesi con l’aiuto di quel PD che può distrarre la magistratura, figuriamoci i vertici di un giovane movimento politico?

Sen. Petrocelli perché riproporre una moratoria anti-petrolio alla De Filippo, già bocciata sul nascere, ed invece non riprendere il discorso sul valore dell’acqua consumata dai petrolieri in quantità industriale? Il vero problema è il petrolio, o il petrolio estratto in questa maniera in Basilicata? O si allontanano le mele marce e si riprende il dibattito interno, oppure pochi pregiudicheranno il destino di un simbolo rispettabilissimo, che alle prossime elezioni rischia di non entrare neanche nella riunione di condominio.

Senatore Petrocelli, moratoria te salutant.

mader
Fonte: Il Giornale Lucano