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QUANDO IL LEGHISTA BORGHEZIO VOLEVA VENDERE LA SARDEGNA

Era il 2012, non troppo tempo fa, quando il leghista Mario Borghezio, allora eurodeputato, proponeva la vendita di Napoli, Sicilia e Sardegna per ridurre il deficit dell’Italia.

Lo faceva a KlausCondicio, il talk show di Klaus Davi su You Tube.
“Inutile negare che la mafia in Sicilia e la camorra in Campania sono saldamente radicate nel territorio, quindi una soluzione potrebbe essere che Monti la venda – affermava Borghezio – a uno stato estero o a qualche miliardario visto che non si riesce ad estirpare il malaffare troppo radicato. Nonostante i numerosissimi siciliani e campani onesti non c’è speranza.

Fossi al posto del premier Monti – spiegava – venderei la Sicilia agli Usa o a qualche pool di miliardari russi o americani. E se per esempio, come sembrava che si potesse fare nell’immediato dopo guerra, gli Stati Uniti volessero aggiungere una stellina alla loro bandiera, allora molto volentieri la Sicilia, ma prima ancora la Campania, perchè siamo di fronte a zone completamente improduttive. Sarebbe un pò alleggerita quella palla al piede che finchè siamo tutti insieme appesantisce il nord”. Secondo Borghezio, che odiava Roma Ladrona, la vendita poteva anche avere effetti positivi sui conti dello stato italiano così disastrati.
Ma Borghezio non si limita a Sicilia e Campania, si occupa anche della Sardegna: “Fossi in Monti metterei sul mercato anche Napoli e la Sardegna. Con quei soldi potremmo alleggerire il nostro debito che, tra l’altro, mica l’han fatto gli operai della Fiat o i piccoli imprenditori del Veneto o del Nord est. L’hanno fatto loro, con le loro pensioni facili di invalidità, con gli amici politici, con le loro mafie, il loro assalto alla diligenza, le loro finanziarie che ogni anno spolpavano un pò di più le casse dello Stato. E naturalmente Roma ladrona, che ha coperto tutto questo danneggiando la gente onesta del sud. Soprattutto, chiudendo le speranze alle giovani generazioni del sud”.