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QUANDO PROBABILE ASSESSORE AL BILANCIO DELLA RAGGI, SALVATORE TUTINO, VENIVA CRITICATO DA ALESSANDRO DI BATTISTA

tutinoSalvatore Tutino potrebbe essere il nuovo assessore al bilancio della giunta Raggi. Il condizionale dovrebbe essere spazzato via tra oggi e domani quando la sindaca si presenterà sul palco di Italia a Cinque Stelle a Palermo dove, oltre al no alle Olimpiadi, si vuole sventolare anche la nuova nomina. Il nome in pole, quello buono, sarebbe appunto quello di Tutino, giudice della Corte dei Conti in pensione da pochi mesi. La quadra sarebbe stata trovata definitivamente nella serata di ieri dopo 23 giorni di rifiuti, porte in faccia, “no grazie” e nomine poi ritirare.

Ex direttore del Secit, Tutino è esperto di evasione fiscale e finanza pubblica. E‘ fra i fondatori del Cer ed è componente del Consiglio Scientifico dell’Istituto.  Fino al dicembre 2006 è stato Dirigente Generale nel Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dal 1998, come Direttore del Servizio Consultivo e Ispettivo Tributario (Secit), dopo avervi operato come Ispettore (dal 1992); dal 2005, come Direttore dell’Informatica per la fiscalità. In precedenza è stato Direttore di ricerca presso l’Isae, a conclusione di un percorso da Ricercatore e da Primo Ricercatore, ed ha svolto attività di analisi e di studio presso il Dipartimento economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri (1981-83). E’ stato componente di Organismi, Comitati e Commissioni operanti nell’ambito del Ministero dell’Economia e delle Finanze e ha guidato Gruppi di lavoro ministeriali incaricati di approfondire specifiche tematiche: riordino della tassazione dei redditi familiari, in attuazione della delega della L. 413/1991 (1992); quantificazione e distribuzione dell’evasione fiscale (1995); revisione del c.d. redditometro (1993). E’ stato docente ed ha tenuto corsi e seminari presso Università (Roma, Cassino, Siena, Urbino) ed Istituzioni (Guardia di Finanza, Scuola Superiore Economia e Finanze, Formez). E’ autore di numerosi articoli e saggi su temi di finanza pubblica, di politica fiscale e di welfare.

Ma di Tutino va anche raccontato di quando finì sotto attacco del Movimento Cinque Stelle, il partito che oggi lo chiama alla guida dei conti del Campidoglio.

A fine 2013 fu nominato come uno dei cinque nuovi consiglieri della Corte dei conti e diventò uno dei cinque salvati da un emendamento del governo. Tutino con altri quattro finì sotto attaccò perché grazie ad un emendamento di Roberto Speranza del Pd riuscì ad evitare il tetto di 300.000 euro per chi somma incarichi pubblici e pensione. Ruocco e Castelli insorsero: “Ecco perché il Cdm si è riunito in fretta e furia, doveva nominare cinque esponenti della casta perché prendessero la poltrona prima della legge di Stabilità”.

Era infatti il 21 dicembre 2013 e sul suo profilo il deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista, che insieme alle colleghe Carla Ruocco e Laura Castelli denunciava le ingiustizie della Casta e del governo guidato da Enrico Letta:

Questa ve la devo spiegare bene, scriveva Di Battista. Nella legge di stabilita (comma 326 bis) si introduce un tetto massimo di 300.000 euro ai redditi per i dipendenti pubblici (300.000 euro, che vergogna, e’ l’emendamento a firma Speranza fatto cambiare dal lobbista che abbiamodi-battista-fb denunciato oggi in aula, prima erano 150.000 euro circa). Le amministrazioni non potranno quindi erogare stipendi che, cumulati con quelli già percepiti come pensioni (compresi i vitalizi, conseguenti anche a funzioni elettive), superino questo tetto. In questo modo non viene previsto un divieto di cumulo ma viene posto un importo massimo. Sono fatti salvi i contratti in corso ALLA DATA DI APPROVAZIONE DELLA LEGGE. Ecco perché stamattina il Consiglio dei ministri si è riunito in fretta e furia: doveva nominare cinque esponenti della casta per fare in modo che prendessero la poltrona prima dell’entrata in vigore della Legge di stabilita. Oggi, 21 dicembre ALLE ORE 8,15 si è riunito appunto il Consiglio dei Ministri e, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, sono stati nominati i Consiglieri della Corte dei Conti: Salvatore Tutino, Italo Scotti, Siegfried Brugger, Daniele Caprino, Angela Pria. Ne consegue che queste persone godranno di un contratto che non è soggetto ai limiti del comma 326 bis. Ciò per il fatto che la loro nomina interviene qualche giorno, anzi ora, prima della entrata in vigore della norma. Questo fa il nuovo PD di Renzi! Se non ci fossero i cittadini nelle istituzioni certe notizie difficilmente uscirebbero. Un abbraccio stiamo ancora votando, non abbiamo i numeri per bloccargli le porcate (la prossima volta pensate a votare PD o Forza Italia) ma almeno li facciamo “schiattare” in aula!

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Fonte: Romatoday