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MUSACCHIO, CANDIDATO REGIONARIE: “DIRIGENTI 5 STELLE INGENUI, PRESUNTUOSI E ARROGANTI. ECCO PERCHÉ HANNO PERSO IN MOLISE”

A gennaio aveva ufficializzato la candidatura per la presidenza della Regione Molise e partecipato alle regionarie del Movimento 5 Stelle. Vincenzo Musacchio, presidente e direttore scientifico dell’Osservatorio Regionale Antimafia del Molise.

Arriva tra i primi 5 grillini aspiranti alla carica di governatore, ma viene cancellato dalla piattaforma Rousseau dal secondo turno di consultazioni online per la scelta del candidato presidente 5 Stelle.
“Sono stato escluso dal ballottaggio alla presidenza della Regione con il M5S per un articolo di giornale del 2017 che violerebbe il codice etico. Non ho avuto alcune possibilità di contraddittorio e senza comunicazione alcuna se non quella telefonica datami da Roberto Gravina pochi minuti fa… Ognuno tragga le sue conclusioni… Di nuovo grazie a tutti…”, dichiarava.

Ad elezioni regionali concluse, qualche giorno fa consegna agli organi di informazione questa nota di riprovazione nei confronti dei dirigenti del Movimento.
“Credo che qualsiasi forza politica che voglia definirsi matura e democratica debba riconoscere il risultato elettorale, accettarlo per quello che è, rispettando la volontà degli elettori. In democrazia funziona così. Personalmente ritengo che la partita l’abbia persa a livello locale il gruppo dirigente che, sempre a mio avviso, ha commesso un errore dietro l’altro, peccando a volte di ingenuità, a volte di arroganza, a volte di presunzione. Le elezioni politiche sono una cosa, le regionali sono altra cosa! I numeri parlano chiaro: il M5S è il primo partito del Molise ma alla prova dei fatti perde pur potendo vincere. In Molise si è persa, dignitosamente, una partita che poteva esser vinta agevolmente. Persone intelligenti aprirebbero la stagione della critica interna (quella vera e non di facciata) e rifletterebbero su tutto ciò che avrebbe consentito di raggiungere un risultato migliore. Le cose su cui ragionare non sarebbero poche! Su tre punti mi vorrei soffermare. In primis, il totale fallimento delle regionarie che non sono affatto espressione di democrazia (lo dimostrano i 7000 voti di Patrizia Manzo). In secundis, le assurde esclusioni, che mi riguardano direttamente, su cui mi soffermo solo per dire che nel modo in cui sono state gestite hanno allontanato molti elettori. In ultimo, le modalità della campagna elettorale affidate ad integralisti per i quali l’offesa, in alcuni casi ai limiti del linciaggio, è stato l’unico modo di poter interloquire con l’altro. Chi dissente viene subito attaccato con ogni mezzo. Questi aspetti a mio giudizio hanno allontanato molti elettori dai grillini. Nessuna acrimonia e nessuna ostilità preconcetta, quando il M5s farà scelte condivisibili lo difenderò, quando ne farà di segno opposto, lo criticherò, ma sempre nel merito e nel rispetto delle persone. Ora la campagna elettorale è finita e alle parole occorrerà sostituire i fatti. Un ultimo interrogativo mi assale a livello nazionale: il Movimento resterà tale o diverrà Partito e si omologherà al trasformismo e al poltronismo? Chi vivrà vedrà!”.