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MALUMORI NEL M5S SUL DL SICUREZZA. MANTERO: “DECRETO INCOSTITUZIONALE E STUPIDO”

Non solo i sindaci, contro il decreto Sicurezza, e contro Matteo Salvini, si scagliano ora anche alcuni critici in seno al Movimento 5 stelle, riaccendendo un dibattito interno rimasto latente nelle ultime ore eppure destinato a riaffiorare in superficie.

Inutile il tentativo di Luigi Di Maio di ridimensionare il caso: «Solo campagna elettorale da parte di sindaci che si devono sentire un po’ di sinistra facendo un po’ di rumore», aveva detto il vice premier. A soffiare per primo sulla brace è stato il senatore Matteo Mantero. Uno che già aveva rifiutato di dare la fiducia al testo, uscendo dall’aula, e che di recente è finito nel mirino dei probiviri, i quali alla fine ne hanno archiviato i procedimenti disciplinari nel comunicato con cui sono stati espulsi De Falco, De Bonis, Moi e Valli.

L’attacco di Mantero al decreto è arrivato via Facebook: «Quello che si ottiene emanando un decreto incostituzionale e stupido, a solo scopo propagandistico, che auspicabilmente sarà smontato dalla Consulta: creare illegalità dove non c’era, ridurre l’integrazione peggiorando le condizioni di vita di italiani e stranieri, far fare bella figura ai sindaci del Pd che hanno contribuito a creare il falso problema dell’immigrazione e ora passano per i paladini dell’integrazione. Filotto insomma…».
E ancora: «La prossima volta proviamo ad ascoltare i nostri sindaci, come quelli di Roma e Torino ad esempio, che avevano esposto in maniera chiara e non strumentale come stanno facendo Orlando & c. le problematiche che avrebbe causato questo decreto».

Sulla questione, a stretto giro, è intervenuta anche la senatrice Elena Fattori. Nemmeno lei votò il provvedimento e a Repubblica ha dichiarato: «Spero che, grazie all’intervento di Conte, qualcosa possa cambiare. Ricordo che la sindaca di Roma e quella di Torino sono state le prime ad approvare una mozione che ne chiedeva la sospensione. Il problema è serio e reale e non basterà espellere tutti i senatori che hanno optato per una resistenza civile a questo obbrobrio per cancellarne le criticità. Salvini vuole tirare dritto? Non è lui il presidente del Consiglio, deve farsene una ragione».
Nel quadro di una contesa sollevata dai sindaci in quota Pd, fanno inevitabilmente rumore le parole – critiche, ancorché più diplomatiche – di un primo cittadino del M5s, Filippo Nogarin. Il sindaco di Livorno, pur specificando che «le leggi si rispettano», ha detto senza mezzi termini che «il decreto Sicurezza è tutt’altro che una buona legge, eticamente e politicamente». Da parte sua, il ministro Salvini in visita a Chieti ha ribadito: «Per me la polemica non esiste, c’è una legge dello Stato, firmata dal presidente della Repubblica, applicata dal 99% dei sindaci».
Fonte: Lettera 43