A poche ore dall’elezione a Roma e Torino di sindaci al femminile del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana proprio i deputati grillini hanno votato contro il voto di genere.
Per il Movimento si tratta di “una discriminazione al contrario. Inserire corsie preferenziali solo in base al sesso significa preferire il genere al merito che deve essere sempre la bussola per le scelte”. A sostegno di questa posizione il Movimento porta i risultati di questa tornata elettorale che con “l’infornata di sindaci donna” pentastellate. “Non c’è bisogno di strumenti del genere per far entrare le donne nelle istituzioni – concludono – La scarsa partecipazione delle donne in politica non è un problema di norme, ma culturale e di mancanza di servizi sociali che consentano alle donne di impegnarsi per la cosa pubblica”.
“Non battetevi per il voto di genere ma affinché i partiti diano spazio alle donne nelle loro liste”. Così il Movimento 5 Stelle spiega il suo no di oggi in commissione Affari istituzionali all’Ars alla norma sulla doppia preferenza di genere. Alla base del no, anche “l’aumento esponenziale del controllo del voto e il rischio di elezione di candidati fantocci, sia uomini che donne, solo perché collegati ad un candidato forte”.
A poche ore dall’elezione a Roma e Torino di sindaci al femminile del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana proprio i deputati grillini hanno votato contro il voto di genere.