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M5S, LE NUOVE REGOLE FINISCONO DAVANTI A GIUDICE: IMPUGNATO LO STATUTO

Da domani finisce ‘sotto processo’ anche il nuovo Statuto e il nuovo Regolamento M5s che stabilisce le espulsioni, votato in rete ed approvato lo scorso ottobre. Alcuni iscritti al M5s, rappresentati dall’avvocato Lorenzo Borrè, hanno infatti deciso di impugnare Statuto e Regolamento davanti ad un giudice dove sarà chiamato Beppe Grillo in qualità di rappresentante legale dell’associazione M5s. Per Statuto e Regolamento verrà anche chiesta al Tribunale la sospensione cautelare.

Domani verrà dunque notificato l’atto di citazione a Beppe Grillo, in quanto legale rappresentante dell’associazione del 2009 a cui fa capo il M5s, dopodiché l’atto verrà depositato in Tribunale che, in un paio di mesi, potrebbe anche decidere per la sospensione. L’obiettivo dei ricorrenti è annullare tutto il nuovo impianto regolamentare M5s in quanto adottato violando le regole del codice civile per le modifiche statutarie e di “restituire all’assemblea la sua funzione sovrana“.


I ricorrenti contestano a Grillo di aver modificato Statuto e approvato il Regolamento con una votazione non assembleare. Secondo  la legge, viene ricordato nell’esposto, “occorrono la presenza di almeno tre quarti degli associati e il voto favorevole della maggioranza dei presenti”, mentre alle votazioni sul blog per dare il via libera a nuovo regolamento e non statuto “ha partecipato il 67% degli iscritti“.

Per i ricorrenti “le modalità imposte da Beppe Grillo rappresentano invece un mero simulacro di partecipazione democratica che oblitera qualsiasi possibilità di effettiva formazione della volontà interattiva degli iscritti e, in primo luogo, quella funzione di indirizzo decisionale che compete agli associati a norma dello Statuto e che rappresenta il cuore dell’idea associativa“.

Ma Borré, nell’atto di impugnazione delle nuove regole grilline, tira in ballo anche “la distorsione informativa circa le finalità di votazione”, nonché il fatto che dal voto siano stati “arbitrariamente esclusi gli associati iscritti tra il 1.1.2016 e il 25.9.2016“.

Altro tasto su cui puntano i ricorrenti è la “norma in bianco” sul nuovo regolamento fatta votare sullo Statuto. Nel merito del regolamento, invece, i ricorrenti ritengono violate le norme costituzionali che prevedono la libera manifestazione del pensiero così come vengono contestate le modalità di scelta del Collegio dei probiviri e del Comitato d’appello.

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Fonte: Ansa