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M5S, LA SVISTA DI TONINELLI SUI POTERI DEL PRESIDENTE: IMMEDIATAMENTE SMENTITO

Danilo Toninelli, capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, poco dopo le 23 di ieri 27 maggio 2018, dopo la rinuncia all’incarico di Giuseppe Conte, ha twittato una panzana per negare un’ovvietà costituzionale, i poteri di nomina dei ministri del presidente della Repubblica.

Il presidente della Repubblica ha un ristretto margine di discrezionalità nella scelta del presidente della Repubblica (mentre non ne ha alcuna nella scelta dei ministri, formalmente demandata al presidente del Consiglio, è sottolineato nella foto di Toninelli. Il senatore pentastellato però fa due errori.

In primo luogo attribuisce a Mortati una frase non sua: «Questo è Costantino Mortati da “Istituzioni di diritto pubblico”, quello che la Costituzione l’ha scritta”. L’autore del manuale di diritto pubblico citato dall’esponente M5S è Temistocle Martines, e il ritaglio di Toninelli del suo libro diventa una bufala perché omette considerazioni che sostanzialmente smentiscono la tesi dei 5 Stelle, come si vede in questa foto.

Una citazione parziale e fuorviante che stava girando da qualche ora sui social network. Tanto che Toninelli è stato smentito in tempo zero da diversi utenti su Twitter e Facebook.
Dopo che Martines ha evidenziato il ruolo attivo che il capo dello Stato può assumere, come già successo, in caso di crisi politiche, il giurista conclude con queste considerazioni: “Un ruolo attivo e propositivo può essere assunto, con somma cautela, dal presidente della Repubblica (quale magistratura di influenza) in caso di crisi del sistema, e può coinvolgere, in misura più o meno ampia, il modo stesso con cui egli intende svolgere la sua funzione; come l’esperienza repubblicana ha ampiamente dimostrato. Occorre però tener conto che il condizionamento dei partiti nella indicazione dei futuri ministri non può giungere a svuotare del tutto il potere di proposta autonoma del presidente del Consiglio incaricato, come richiede l’articolo 92, comma II della Costituzione”.  Martines. che è un autorevole costituzionalista, riconosce dunque al presidente della Repubblica un ruolo attivo, smentendo così l’interpretazione ristretta dei suoi poteri che Toninelli ha volutamente oscurato, e rimarca come il presidente del Consiglio incaricato non possa essere svuotato del potere di nomina dai partiti che lo sostengono. Più o meno come avvenuto con Conte.
Tra le competenze di Mattarella, come Presidente della Repubblica, c’è anche “assicurare il rispetto dei trattati” internazionali. “I costituzionalisti sono concordi nel dire che – non indicando particolari criteri per esprimere questa discrezionalità – la Costituzione si affidi al giudizio del presidente della Repubblica nel proteggere l’Italia, l’unità nazionale, gli italiani”, scrive un sito specializzato nello smontare la disinformazione in rete.

Fonte: Giornalettismo