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M5S, CAOS FIRME FALSE A PALERMO – PARTE TERZA

firme-m5sIl terzo servizio delle Iene dedicato alle presunte firme false del M5S a Palermo, in occasione delle elezioni amministrative del 2012, è andato in onda sulla rete Mediaset Italia1. Alcuni esponenti nazionali del Movimento hanno sporto denuncia nei confronti della trasmissione. Grillo invece ha ringraziato proprio il programma per il loro lavoro svolto.

Un ex candidato M5S ha mostrato, a Filippo Roma, alcune mail che sembrerebbe siano state scambiate tra deputati nazionali e regionali grillini prima delle comunali a Palermo 2012.

Queste le mail che sarebbero circolate in quei giorni tra alcuni stretti attivisti 5 Stelle con oggetto:

URGENTE LEGGERE IMMEDIATAMENTE, la prima di queste la invia Samanta Busalacchi: Vi sto inoltrando il modello del foglio raccolta firme, stampatelo A COLORI FRONT E RETRO e tutto domani raccogliete quante più firme potete, domani sera sarò ad aspettarvi in sede per il ritiro dei moduli!
Rischiamo di non poterci candidare, non è uno scherzo, quindi datevi una mossa!

L’email conteneva allegati effettivamente i moduli per la raccolta firme, fronte e retro, quelli senza l’errore della città di nascita del candidato. Email datata però 2 aprile 2016, a pochi giorni dalla data di scadenza di presentazione della lista Samanta Busalacchi sostenva che vi fosse il pericolo di non potersi candidare e perchè poi inviare i moduli che a quella data avrebbero già dovuti essere in possesso a tutti coloro che partecipavano alla raccolta firme? Successivamente Marco Negrì chiede spiegazioni: ma qualche spiegazione???? com’è ch’era tutto a posto e adesso c’è quest’urgenza??? Ribatte perentorio Giorgio Ciaccio: Spiegazione semplice finalmente si è fatto un conto preciso ed un controllo di tutte le firme.

Quelle che possono essere considerate valide sono 850, le altre sono incomplete. Vi chiedo di non creare polemica sul come ci siamo ridotti così ma solo di prendere più firme che potete. Risolviamo questo problema URGENTISSIMO e poi ne discutiamo.
Domani sera riconsegna dei moduli in sede… so che già l’avete fatto ma urge un vostro e serio impegno.A stasera.
Giorgio

Il giorno 04/apr/2012, alle ore 12:45, Claudia La Rocca ha scritto: Buondì,
cari tutti, alcuni di noi sono stati in sede fino oltre le 4 di mattina, io e clod in particolare abbiamo battuto il record delle 13 ore di fila in sede… ma forse ce l’abbiamo fatta! Certo, non voglio cantare vittoria prima del tempo, ma voglio essere positiva! 🙂
Ecco i dati in linee generali:
*Firme totali raccolte:* 1995 (firme con: solo numero carda id, data di ril. o data di scad. o data di ril. e scad.)
*Firme con data di ril. o data di scad. o data di ril. e scad.:* circa 1700
*Firme con data di scad o data di ril. e scad.:* circa 1400
A questo punto, che Dio ce la mandi buona! 🙂
“Siamo una squadra fortissimi!”

[N.B. clod è Claudia Mannino] Ora io di raccolte firme ne so qualcosa non è un lavoro da pochi minuti, a Palermo abbiamo raccolto circa 7000 firme moltiplicati per tre quesiti referendari e bisogna contarle, controllarle, portarle al Comune per il certificato elettorale ed il tempo certo se ne va ma 13 ore mi sembrano davvero eccessive, Claudia La Rocca cosa avete fatto esattamente in sede per 13 ore? Come è possibile che giorno 2 erano solo 850 considerate valide ed alla peggio la sera del 3 sono diventate 1400?

Subito dopo scrive Claudia Mannino: Ribadisco comunque che siccome sono venuti a mancare dei fogli...siete pregati di riportarli comunque … Sia se ci sono firme sia se non ci sono … Vanno tutti conservati!!!
Quindi dite chi ha fogli ed eventualmente ci vediamo in sede stasera!
Ciao
Clod

Lo stesso giorno in una email di risposta Alessandro Vetro chiude con: p.s.: Un sincero grazie alle due Claudia, a Samantha e a tutti quelli che sono rimasti in sede fino alle 4 per finire questo estenuante lavoro.

A tagliare la testa al toro potrebbe essere la data delle mail: la ricerca delle firme, stando ai messaggi, risale al 3 aprile.  Ma le autentiche sugli elenchi recano, per lo più, la data di marzo. Secondo robuste indiscrezioni che giungono dal quartier generale di 5 stelle, i vertici del movimento avrebbero chiesto al gruppo di Palermo – fra cui Mannino, Busalacchi ma anche l’ex capogruppo Riccardo Nuti e altri parlamentari di autosospendersi, ma loro si sarebbero rifiutati scegliendo anzi la strada della querela. I deputati interessati, ma non i vertici, smentiscono la circostanza. Ma chissà se questi nuovi elementi muteranno lo scenario, mentre le Comunarie – le selezioni per i candidati alle amministrative dell’anno prossimo –   sono state sospese. Sul caso interviene anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio: “Spero che la magistratura faccia luce prima possibile. La cosa migliore da fare è trasferire tutto alla Procura e la Procura accerterà. Tra l’altro – ha aggiunto – la Digos aveva già indagato nel 2013 e archiviato, ora ci sono nuove evidenze. E i colleghi che vengono citati in questa vicenda hanno già querelato colui che li accusa. Se ci saranno delle prove che danno delle responsabilità in capo a qualcuno, M5S ha sempre agito prima della magistratura”.

Il clima, a Palermo, è reso caldo anche dall’inchiesta per mobbing che coinvolge il sindaco grillino di Bagheria Patrizio Cinque, accusato di avere vessato – con sospensioni e dinieghi di trasferimenti in un altro Comune –  una dipendente che ne contestava l’operato e aveva denunciato ai carabinieri irregolarità nella gestione dei rifiuti.

La Procura di Palermo, che aperto un’indagine sulle presunte firme false apposte per la presentazione della lista del M5s alle elezioni comunali del 2012, ha delegato alla Digos l’acquisizione sia dell’elenco con le firme necessarie per la lista, prodotto all’Ufficio elettorale del Comune, sia di quello con le sottoscrizioni a sostegno della candidatura a sindaco di Riccardo Nuti, attualmente deputato nazionale del Movimento. La polizia avrebbe già preso i documenti indicati dai magistrati. L’inchiesta è coordinata dall’aggiunto Dino Petralia e dalla pm Claudia Ferrari. Sulla vicenda, in seguito a un esposto anonimo inviato in Procura il 10 febbraio 2013, venne aperto un fascicolo cosiddetto di atti non costituenti reato che fu poi archiviato dal pm. La vicenda delle presunte firme false è tornata alla ribalta dopo un servizio de Le Iene. (ANSA).

Intanto, Vincenzo Pintagro, l’attivista che è diventato il grande accusatore di Nuti e compagni, intanto alla Zanzara smentisce che Grillo sapesse del caso ma aggiunge: “Ho visto materualmente le firme falsificate. E rivedendo le ultime mail ho scoperto che hanno contribuito alla falsificazione non solo due persone ma almeno dieci”.

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Fonti: Ansa, la Repubblica, Decidiamoloinsieme