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LUIGI DI MAIO DALLA SICILIA A CERNOBBIO, IL “SALOTTO BUONO” DELL’ECONOMIA E DELLA FINANZA

Finito il giro siciliano durato il mese di agosto, si avvicina la scelta del candidato 5 Stelle alla guida del governo. Ma i pellegrinaggi con pose da rotocalchi, le interviste ai giornali e le comparsate in televisione non bastano a fare di Maio un premier. Ecco l’occasione, il “salotto buono” dell’economia, il Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Di Maio non è il primo rappresentante grillino ad essere presente alla manifestazione sul lago di Como: al forum hanno partecipato negli scorsi anni prima Casaleggio senior (nel 2013) e poi lo stesso Davide nel 2015 e si presenta come l’occasione buona per farsi conoscere e rendersi credibile al mondo dell’economia e dell’industria. E questo, nonostante uno dei capi del Movimento fa mistero di considerare i banchieri dei volgari truffatori (epiche le sue battaglie contro i vertici di Mps) e il mondo dell’economia e della finanza, più in generale, un’accozzaglia di massoni, con tanto di cappuccio e grembiulino.

È uno degli appuntamenti clou dell’economia e della finanza, non solo nazionale, ma mai come quest’anno il Forum Ambrosetti, a Cernobbio, è tappa obbligata per la politica e crocevia imprescindibile per la campagna elettorale. Ecco allora che Villa D’Este si prepara a ospitare sì economisti ed addetti ai lavori, ma anche tanti, tantissimi, politici. E ognuno è pronto a giocare la propria partita. Il governo arriverà in massa, con il premier Gentiloni, otto ministri e la sottosegretaria Maria Elena Boschi. A Luigi Di Maio toccherà fare da volto alla tappa di Cernobbio che per i 5 Stelle è cruciale nella marcia di avvicinamento al potere. E ci sarà anche Matteo Salvini, che l’anno scorso snobbò il Forum, definendolo “il concerto sul Titanic”.
L’incoronazione di Di Maio a candidato premier, prevista per il 24 settembre a ‘Italia 5 Stelle’, comprende alcuni passaggi obbligati, come quello del Forum Ambrosetti, un appuntamento da sempre associato ai cosiddetti “poteri economici forti”, e insomma a quell’establishment contro il quale il grillismo si era proposto come rottamatore e che poi, soprattutto tramite Di Maio, ha cominciato a frequentare alla ricerca di un rapporto di convivenza e di reciproca utilità.
Il vicepresidente della Camera, nella costruzione di questa rete di rapporti con i centri economici e finanziari, iniziata con l’incontro con la Trilateral, ha agito da tessitore suscitando anche perplessità e malumori da parte degli ortodossi, cioè dei meno disponibili a diluire il dna da opposizione dura e pura in un pragmatismo che prevede una capacità di dialogo con mondi un tempo osteggiati.
Di Maio arriverà a Cernobbio già sabato pomeriggio e verrà intervistato domenica mattina dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. Molti considerano la scelta dell’intervistatore un segno di grande attenzione per la forza politica e per il leader che potrebbero andare al governo dopo le prossime elezioni. Allo stesso tempo la presenza grillina a Cernobbio è un banco di prova per Di Maio su cui vengono rivolti i riflettori per capirne l’affidabilità e per misurare il grado di allontanamento dell’interno Movimento o almeno dei suoi vertici dalla predicazione anti capitalistica che è stata parte fondante di M5s fin dai tempi del V-Day, di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario e proprio Di Maio l’8 settembre sarà presente a Trieste per ricordarlo in ottica movimentista, nonostante sia reduce da una platea totalmente diversa, come quella del forum Ambrosetti.
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Fonte: Huffingtonpost