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LUIGI DI MAIO L’EUROPEISTA: IL M5S NON VUOLE USCIRE DALL’EUROPA

luigi-di-maio-matteoderricoLuigi Di Maio a In mezz’ora su Rai 3si è riscoperto meno euroscettico di un tempo: “Non abbiamo mai messo in discussione la permanenza nella Ue”. Finita l’alleanza con l’euroscettico e nazionalista britannico Nigel Farage.

“Nel mio viaggio in Gran Bretagna – afferma il vicepresidente della Camera  – ho avuto modo di capire è che in quel momento tutti sapessero che si stava per abbattere uno tsunami politico. Ed ho capito che anche in Francia si attendono uno Tsunami che si chiama Le Pen, in Germania si chiama Alternative fuer Deutschland. Dovreste essere rincuorati da noi” del M5S.

Io non ho né festeggiato, né sono terrorizzato dal risultato del referendum sulla Brexit – spiega – penso agli effetti che questo referendum potrà avere sul mio paese, l’Italia.  Di fronte ad una consultazione democratica in cui il 72% vanno a votare con 16 milioni di cittadini votano per restare e 17 votano contro, in ogni caso è la vittoria della democrazia. E dovremmo abituarci in futuro su consultazione sui singoli temi perché i cittadini sono insoddisfatti di rappresentanti politici che scompaiono il giorno dopo che hanno votato. So che la Grane Bretagna non è l’Italia. La Gran Bretagna esce pur non avendo l’euro, il fiscal compatti ed il trattato di Schengen. Hanno un problema sull’immigrazione comunitaria più che sull’extra-comunitario. Quando li ho incontrati potevano l’accento sui cittadini dell’Ue: polacchi, ungheresi, romeni. Penso – dice ancora  – che non si possano paragonare la loro situazione rispetto a quelle dell’Italia”.

“Uscire dall’Ue – sottolinea Di Maio – non è mai stato nei nostri programmi. L’esistenza di un gruppo del M5S in parlamento europeo e il nostro gruppo che cerca di fare pressioni sul governo italiano dimostrano che crediamo ancora nel progetto politico dell’Europa. Questo è un momento in cui l’Ue ha avuto lo scossone che si meritava. O lo coglie o non saranno i referendum a dissolvere l’Ue ma si dissolverà da sola. Per fortuna siamo ad un momento prima”.

“Renzi dice tante cose ma poi non le fa. Ha presieduto il semestre europeo e non è stato in grado di incidere sul cambiamento. Quando un premier dimette il precedente con un tweet in cui dice “stai sereno” ed ha una maggioranza in provetta ai tavoli europei non ha credibilità, noi speriamo dopo questa bufera ci sia una presa di consapevolezza da parte dei membri del Consiglio europeo”.  “Veltroni come tanti nel suo partito che si chiama Partito Democratico ha sempre ignorato la richiesta di partecipazione e per questo perde consensi. Oggi i cittadini vogliono incidere su temi politici e decisioni.

Sentire Napolitano, Veltroni terrorizzarsi che i cittadini possano scegliere significa essere affezionati a un’idea della politica superata dalla storia, più il potere si chiude a riccio più è lontano dal popolo”.

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Fonte: Ansa