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L’OSCE A DI MAIO: NON NECESSARIO NOSTRO INTERVENTO PER LE ELEZIONI IN SICILIA

Per Luigi Di Maio candidato premier e capo politico dei 5 Stelle c’è un rischio di inquinamento del voto in Sicilia:
“Chiediamo all’Osce l’invio degli osservatori internazionali in Sicilia per monitorare il corretto svolgimento delle elezioni, siamo molto preoccupati per il rischio voto di scambio”. Così il leader del M5s Giancarlo Cancelleri, candidato governatore, in conferenza stampa, a Palermo.
“Depositeremo – contimua Di Maio – nelle prossime ore una risoluzione alla Camera per impegnare il governo a chiedere la stessa cosa che chiederemo noi con due lettere, una firma di Cancelleri e una mia come vicepresidente della Camera. Perché quello che abbiamo visto in questi giorni ci ha fatto rabbrividire”.

Però, come spiega oggi Il Messaggero una risposta chiara sembra essere già arrivata. L’Osce (in Italia già per il voto del 2006, 2008 e 2013) non è affatto intenzionata a mettere in agenda le elezioni siciliane. Nel suo calendario, disponibile online, vengono indicate per l’Italia solo le Politiche del prossimo anno. E Thomas Rymer, portavoce dell’ufficio dell’Osce per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo, Odihr, ha tolto ogni dubbio chiarendo: “Osserviamo elezioni su scala nazionale su invito delle autorità nazionali. Solo il governo può invitarci, non un partito di opposizione. Nel caso della Sicilia non abbiamo ricevuto alcun invito”. Secondo l’Osce tra l’altro non ci sarebbe bisogno di intervento in Sicilia. Ryman ha anche ricordato che nel documento di Copenaghen firmato nel ’90 dai Paesi membri si legge che “gli Stati partecipanti ritengono che la presenza di osservatori, sia stranieri, sia nazionali, può migliorare il processo elettorale. Pertanto essi inviteranno osservatori ad osservare lo svolgimento delle loro procedure elettorali nazionali nella misura consentita dalla legge”.
Immediate le repliche alla proposta di Di Maio: “Gli osservatori dell’Osce chiesti da Di Maio non bastano, sarebbe opportuno chiedere direttamente l’invio di un contingente delle Nazioni Unite per presidiare militarmente i seggi siciliani“- ha commentato il presidente del Gruppo Misto alla Camera Pino Pisicchio. “Siamo seri, è alquanto bizzarro che il capo politico di una forza che punta a vincere le elezioni non pensi alle conseguenze che una richiesta del genere avrebbe sull’immagine e la credibilità estera del nostro paese. E’ vero, la Sicilia è un territorio che presenta delle criticità, ma le forze dell’ordine, la magistratura e le istituzioni italiane sono un presidio di democrazia che non ha certamente bisogno del supporto internazionale”.
Dura la replica anche dal candidato alla presidenza della Regione siciliana per la Sinistra Claudio Fava: “Di Maio che invoca gli osservatori Osce per le elezioni siciliane mi ricorda gli inviati della Cnn che sbarcavano a Palermo con il giubbotto antiproiettile.  In Sicilia, per affrancare il voto dalle obbedienza, dalle proteste, dalle appartenenze non servono i caschi blu né l’Osce. Bastano candidati che chiedono un voto libero e responsabile. E i voti liberi da condizionamenti in Sicilia sono ben più numerosi di quanto immaginano Lega, 5Stelle e compagnia. Quanto al rischio di voto mafioso, più che gli osservatori Osce basta mettere gli amici dei mafiosi fuori dalle proprie liste: e questo va spiegato a Musumeci”.
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Fonte: Il Messaggero