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LIVORNO COME L’AQUILA: “BRINDEREMO ALL’ALLUVIONE” – ARRESTATO EX COORDINATORE PROTEZIONE CIVILE DEL COMUNE

Livorno come a L’Aquila per il terremoto, al telefono c’era chi si diceva pronto a brindare per l’alluvione del 2017: “Ci siamo allarmati quando da alcune intercettazioni abbiamo sentito dire da alcuni imprenditori ‘brinderemo all’alluvione'”.

Lo ha detto il capo della squadra mobile di Livorno Salvatore Blasco illustrando con il questore Lorenzo Suraci le indagini dirette dalla procura che hanno portato al nuovo arresto di Riccardo Stefanini, ex coordinatore della protezione civile del Comune.
Gare d’appalto pilotate a favore di un imprenditore ‘amico’ e di una sua complice. Con questa accusa l’ex coordinatore della Protezione Civile di Livorno, Riccardo Stefanini, è stato arrestato e posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Turbativa d’asta in concorso e truffa aggravata ai danni di ente pubblico sono i reati ipotizzati. Stessa misura è stata adottata per l’imprenditore Emanuele Fiaschi, titolare della ditta ‘Tecnospurghi’ mentre una misura interdittiva del divieto di esercitare qualsiasi ufficio direttivo e di rappresentanza, anche commerciale, delle persone giuridiche e delle imprese, per il periodo di un anno, è stata notificata a Nicoletta Frugoli, rappresentante commerciale di una società di Roma.

Nel corso delle indagini, dirette dal Procuratore capo e condotte dalla Squadra Mobile, sono stati sentiti numerosi testimoni e sono state effettuate perquisizioni presso le residenze degli indagati, estese anche alla sede della Protezione Civile di Livorno. Gli inquirenti avrebbero accertato anche “gravi irregolarità compiute da Stefanini nel calcolare i costi degli interventi svolti dalla ditta Tecnospurghi in occasione dell’allerta meteo per neve/ghiaccio del 25-26 febbraio e 1 marzo 2018”, spiega la Polizia.
Il pubblico impiegato, con il concorso dell’imprenditore, “avrebbe in sostanza aumentato artificiosamente orari e mezzi impiegati dalla citata ditta, gonfiando per migliaia di euro le spese sostenute dal Comune di Livorno. In particolare i lavori di spargimento di sale sulla strada, effettuati spontaneamente da un volontario, sono stati attribuiti alla Tecnospurghi, a cui il Comune di Livorno ha pagato lavori mai eseguiti”.
Analizzando i documenti sequestrati, sono emerse inoltre “rilevanti anomalie nei prezzi fissati da Stefanini a vantaggio del privato imprenditore e a danno dell’Ente pubblico. In pratica – spiegano gli investigatori – ogni sacco di sale da disgelo da 20 kg. è stato pagato dal Comune di Livorno 15 euro esclusa IVA, mentre nel 2013 il Comune di Pisa ha pagato per lo stesso tipo di prodotto, un pacco di sale da 25 Kg, 3.35 euro compresa IVA. Per quattro zaini di rappresentanza contenenti piccoli accessori, donati alle scuole in occasione della manifestazione annuale, indetta dalla Protezione Civile, il Comune di Livorno ha pagato alla ditta Tecnospurghi ben 1.000 euro”.
Dal canto suo, l’imprenditore ‘ringraziava’ il dipendente della Protezione Civile anche con regalie varie, pacchi dono e cene. Sulla base degli elementi di prova acquisiti il Procuratore Capo ha chiesto per entrambi gli indagati a misura cautelare, necessaria anche per evitare l’inquinamento delle ulteriori prove che gli inquirenti stanno ancora raccogliendo e valutando. La richiesta è stata accolta dal gip di Livorno e oggi il provvedimento è stato eseguito dalla Squadra Mobile.
Stefanini era stato già arrestato lo scorso 30 maggio con l’accusa di peculato. In questo caso è stato contestato al dipendente pubblico l’appropriazione di carburante per mezzi comunali e il costante uso per fini privati di una autovettura di proprietà del Comune.
Rappresentante Comunicaitalia: “Sono finita in un tritacarne” “Sono finita in un tritacarne, Lavoro seriamente. Sia io che l’azienda non facciamo queste cose: non ho niente da nascondere. È un fulmine a ciel sereno”. Lo ha detto Nicoletta Frugoli, rappresentante commerciale della società Comunicaitalia, che oggi ha ricevuto una misura interdittiva nell’ambito dell’indagine della procura di Livorno che, dicono in una nota, “riguarda sostanzialmente altri soggetti e ha altri obiettivi”. “Desideriamo sottolineare che la stessa ordinanza della procura, di natura puramente cautelativa, dichiara che la esistenza dei presupposti di un reato da parte della signora Frugoli è ancora da accertare”.
“Per parte nostra – prosegue la nota della società che ha una sede operativa a Viareggio (Lucca) – sappiamo per certo che tali presupposti non esistono nella realtà fattuale, e che la procura lo confermerà dopo avere completato le indagini”. “Comunicaitalia rivendica una tradizione di correttezza e trasparenza assoluta nei confronti delle pubbliche amministrazioni, tale per cui non ha alcun timore di alcun accertamento da parte di chiunque. Di più: invita formalmente tutti gli organi di informazione presso la sua sede, della quale sono aperte porte e finestre, per consentire loro di verificare direttamente con quale personale e con quali modalità opera”, conclude l’azienda.
Fonte: Rainews.it