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LIVORNO A 5 STELLE: IL SINDACO NOGARIN TENTA LA DIFESA PER L’AVVISO DI GARANZIA ALL’ASSESSORE AL BILANCIO

rimaSi consuma lo psicodramma nella Livorno a 5 stelle, Di Maio risponde alle parole del sindaco, chi sbaglia paga, se ricevi un avviso di garanzia ti dimetti. A Livorno si dice piove m…a sulla me…a!!

RiMa

“Il pesce puzza dalla testa, il Pd dalle municipalizzate”. È questo il titolo del video che il sindaco Filippo Nogarin ha pubblicato ieri sul blog di Beppe Grillo nel mezzo alla bufera Aamps. Di fatto è stata la prima uscita sugli spazi ufficiali del Movimento da quando anche l’assessore al bilancio in carica, Gianni Lemmetti, ha ricevuto un avviso di garanzia.

L’intervento è per buona parte quello che il sindaco aveva registrato mercoledì in un precedente video messaggio che poi non era andato in Rete per volontà del direttorio a Cinque Stelle. Manca però la parte in cui Nogarin parlava del «domino inarrestabile» di avvisi di garanzia che «ne sono certo, arriverà anche a me»: quella frase è stata cassata, mentre è stato aggiunto che «non facciamo sconti agli altri e non ne faremo neanche ai nostri…».

Possibile, dunque, che Lemmetti sia a rischio? Per il resto la linea scelta dal sindaco non cambia: le responsabilità della grave crisi di Aamps viene imputata tutta al Pd con il M5S che si è trovato a confrontarsi con questa scomoda eredità.

«A Livorno – dice Nogarin – stiamo assistendo a una vera e propria farsa politico mediatica. Il Partito democratico sta tentando di ribaltare la realtà, addossando al Movimento 5 Stelle le responsabilità delle condizioni in cui ha versato per anni Aamps. Non intendiamo prestarci a questo sporco gioco: non vogliamo fare noi da parafulmine per le loro responsabilità». «Quando ci siamo insediati – sostiene il sindaco – abbiamo trovato una situazione a dir poco drammatica: l’azienda aveva 42 milioni di debiti, 11 dei quali derivanti da crediti Tia non riscossi, per i quali il Pd non ha mosso un solo dito. Noi abbiamo deciso di agire in discontinuità con il passato, percorrendo l’unica strada possibile, quella del concordato preventivo in continuità.

Giustamente la magistratura ha aperto un’inchiesta mettendo sotto indagine l’intera gestione dell’azienda dal 2012 a oggi». «Nella lista degli indagati – ripercorre sul blog di Grillo – al momento ci sono nove persone: tre esponenti della passata giunta Pd, sindaco compreso, i vertici passati di Aamps, un manager chiamato per salvare la baracca già nel 2012, un componente del cda che abbiamo giustamente rimosso e l’attuale assessore al bilancio».

Non si capisce però a chi si riferisca quando parla di un componente del cda rimosso, visto che Iacomelli e Di Gennaro a ieri non avevano ricevuto avvisi. Non è escluso che il sindaco si riferisca a Fommei, che però era direttore di Aamps e non è mai stato nel cda, né è stato revocato.

«Sia chiaro – riprende il sindaco nel video – noi vogliamo che la magistratura faccia chiarezza». E qui affronta i tre punti che la procura contesta all’amministrazione M5S: la firma del bilancio 2014, la revoca del cda, l’assunzione dei 33 precari con un concordato in fieri.

«Siamo stati noi – è la difesa di Nogarin – a portare i libri in tribunale, ci siamo rifiutati di far pagare ai livornesi i debiti lasciati dal Pd, abbiamo assunto i 33 precari che da oltre dieci anni vivevano sotto il ricatto occupazionale del Pd». «Io e Lemmetti – ribadisce nel testo sotto al video – abbiamo firmato il bilancio 2014 contro il parere dei revisori depurandolo di 11 milioni di crediti Tia mai riscossi. Non lo avessimo fatto l’azienda sarebbe fallita e 300 persone sarebbero finite in mezzo a una strada. Abbiamo poi deciso di assumere 33 precari storici che erano rimasti appesi al ricatto occupazionale della vecchia politica. Senza queste persone non sarebbe stato possibile rilanciare l’azienda.

L’ultimo punto è la revoca del cda. Mi assumo io la responsabilità: stavano rallentando le pratiche per accedere al concordato». «Ancora oggi – aggiunge – non sappiamo a cosa sia legato l’avviso di garanzia per il nostro assessore». E scrive: «A noi non serve che si arrivi al processo o alla condanna definitiva. Non facciamo sconti agli altri e non ne faremo neanche ai nostri. Ma questi sono i fatti.

La magistratura giudicherà sulla bontà delle nostre scelte. Abbiamo affrontato con coraggio una situazione drammatica creata da chi ci ha preceduto». Attenzione: queste parole dicono per la prima volta che Lemmetti non può dormire su dieci cuscini, ma non dicono nemmeno che dovrà farsi da parte.

«Prima di emettere sentenze però – aggiungerà infatti Nogarin su Fb – bisogna conoscere per bene le accuse che vengono mosse al nostro assessore». Che il messaggio sia soprattutto per il popolo grillino si capisce bene dal finale: «In questo momento abbiamo bisogno del sostegno di tutta la comunità 5 stelle, stateci vicini».

Andrea Romano, parlamentare del Pd, risponde al sindaco di Livorno.

“Ma Nogarin ci sta dicendo che è in arrivo una ”multa” come è accaduto a Lemmetti? Prendiamo atto che il suo post ha il sapore della memoria difensiva, di uno scaricabarile che riconferma il totale fallimento suo e della sua giunta. Un fallimento nei fatti e negli atti politici, suoi e del movimento passato da Di Maio, che sosteneva che un politico indagato si deve dimettere subito, alla Raggi e al resto del direttorio, che lo smentiva sostenendo che si deve valutare caso per caso. Doppia morale per un doppio fallimento, amministrativo e politico. Sempre meno credibili, sempre più inadeguati”.

Per il segretario regionale del Pd toscano, Dario Parrini replicando al video del sindaco di Livorno, Filippo Nogarin che oggi si è difeso sul blog di Beppe Grillo dalle accuse piovute sull’amministrazione cittadina, a seguito dell’avviso di garanzia per il caso della società dei rifiuti a carico dell”assessore al Bilancio, Lemmetti.

“Il video di Nogarin è imbarazzante e irrilevante, affetto da benaltrismo acuto. Abbiamo mosso precise critiche, che non trovano nessuna risposta nel video di Nogarin. Se diciamo che il concordato di Aamps è stata una scelta disastrosa ci riferiamo a Nogarin, non all’eredità del passato: si poteva trarre una scelta diversa che in piu” occasioni abbiamo indicato”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd, Dario Parrini replicando al video del sindaco di Livorno, Filippo Nogarin che oggi si è difeso sul blog di Beppe Grillo dalle accuse piovute sull’amministrazione cittadina, a seguito dell’avviso di garanzia per il caso della società dei rifiuti a carico dell”assessore al Bilancio, Lemmetti.

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Fonte: Il Tirreno