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LIVORNO A 5 STELLE: IL SINDACO NOGARIN SAPEVA DA UN ANNO DELLA PRESENZA DI AMIANTO NEL PARCO DI VILLA CORRIDI

rimaInvestigativa Livorno a 5 Stelle, appare sul sito del comune di Livorno un documento dell’ASL di giugno 2015 contenente le indicazioni da seguire se dalle analisi dei frammenti di Villa Corridi risultasse trattarsi di amianto. Così è stato e dopo ‘appena’ 13 mesi sono state seguite… chi sarà stato a metterle?

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Il 5 giugno 2015 l’azienda sanitaria scrisse direttamente al sindaco grillino di Livorno Filippo Nogarin invitando il Comune ad approfondire i controlli nel parco di Villa Corridi, che è anche un edificio scolastico, e a provvedere alla bonifica dall’amianto, scrive Giulio Corsi su Il Tirreno.

Non solo l’Arpat, l’Azienda regionale di protezione aziendale della Toscana, ma anche una nota dell’Asl, lo stesso 5 giugno 2015, aveva evidenziato la presenza di detriti contaminati, anche fuori dall’area giochi che in quei giorni era stata recintata dai vigili con nastro bianco e rosso.

Anche l’Asl dunque, oltre all’Arpat, aveva allertato palazzo civico – nel caso specifico direttamente il sindaco Nogarin – 13 mesi prima che questo decidesse di chiudere l’accesso al parco.

Lo si rileva dalla stessa nota dell’Asl datata 5 giugno 2015 e pervenuta il 9 giugno in municipio, livorno1pubblicata ieri sul sito del Comune nella pagina speciale di villa Corridi.

“Si ritiene opportuno che venga effettuata un’accurata ispezione del terreno mirata alla ricerca di altri detriti in cemento amianto”, scriveva il 5 giugno 2015 il dottor Claudio Tofanari, dell’ufficio igiene e sanità pubblica dell’Asl 6 in una lettera inviata direttamente al sindaco Filippo Nogarin e per conoscenza al dirigente dell’ufficio ambiente. Lo stesso Tofanari invitava il sindaco a “mettere in sicurezza l’area e alla bonifica del terreno qualora i risultati analitici confermino la presenza di fibre in amianto”.

Come si è visto, le analisi di Arpat confermarono lo stesso giorno che si trattava di amianto, ma le operazioni di approfondimento dell’amministrazione sono andate per le lunghe, sebbene il Comune nei giorni scorsi abbia parlato di celerità e tempismo.

Di fatto sono serviti 13 mesi per arrivare alla chiusura del parco da parte del sindaco, avvenuta l’11 luglio 2016. In questo periodo nessuno ha avvertito la cittadinanza, l’utenza del parco, i genitori degli alunni che frequentano la scuola delle segnalazioni di Arpat e Asl, a cui seguirono – il 12 agosto 2015 – anche quelle di Aamps. E le famiglie hanno continuato a frequentare villa Corridi ignare della presenza di terreno contaminato sparso su 10mila metri quadrati.

Che cosa sia successo negli uffici di Palazzo civico dal 5 giugno 2015 al luglio del 2016 (quando il Comune ha “scoperto” nuovamente che nel parco c’era l’amianto ed è scattata l’ordinanza di chiusura) non è dato sapere. Una cosa è certa: da allora, per un anno, nonostante l’amministrazione fosse al corrente che nel parco era stato rinvenuto del materiale contaminato, non è stato fatto niente. Ha continuato a restare aperta la scuola col suo giardino frequentato dagli alunni, ha continuato a restare aperto il parco, ha continuato a restare aperta la zona giochi dove sono passati migliaia di bimbi coi loro nonni e i loro genitori, ignari della presenza nel terreno di fibre inquinate.

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Fonte: Il Tirreno