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LIVORNO A 5 STELLE: AMIANTO NEL PARCO, IL COMUNE LO SAPEVA DA UN ANNO

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Ricca Livorno a 5 Stelle, scoperta in Villa Corridi una ricca miniera diAMIANTEN

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Dagli uffici Arpat di via Marradi viene protocollato in uscita un documento con i risultati delle analisi effettuate su materiale prelevato nell’area giochi del parco di villa Corridi, scrive Giulio Corsi sul quotidiano Il Tirreno. Il verdetto è inequivocabile: si tratta di amianto, dice il laboratorio dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. I risultati vengono inviati al Comune di Livorno, che aveva chiesto ad Arpat di prelevare dei campioni di terreno e analizzarli dopo che il babbo di un bambino aveva dato l’allarme avendo trovato nell’area-giochi frammenti sospetti.

Che cosa sia successo negli uffici di Palazzo civico dal 5 giugno 2015 al luglio del 2016 (quando il Comune ha “scoperto” nuovamente che nel parco c’era l’amianto ed è scattata l’ordinanza di chiusura) non è dato sapere. Una cosa è certa: da allora, per un anno, nonostante l’amministrazione fosse al corrente che nel parco era stato rinvenuto del materiale contaminato, non è stato fatto niente. Ha continuato a restare aperta la scuola col suo giardino frequentato dagli alunni, ha continuato a restare aperto il parco, ha continuato a restare aperta la zona giochi dove sono passati migliaia di bimbi coi loro nonni e i loro genitori, ignari della presenza nel terreno di fibre inquinate.

Non serve una calcolatrice per capire che si è perso oltre un anno. La chiusura del parco è infatti datata 11 luglio 2016. L’annuncio lo dette in persona il sindaco Nogarin. «I tecnici del Comune hanno rinvenuto schegge di amianto nel parco di villa Corridi – scrisse il sindaco sulla propria bacheca Facebook -. Ho immediatamente firmato un’ordinanza per chiudere il parco della villa e procedere con i controlli».

Peccato che le schegge fossero state rinvenute già un anno prima (il 30 maggio 2015). Era il 31 maggio 2015 quando il Tirreno titolava: “Pezzi di eternit nel parco giochi, transennata l’area a villa Corridi”, raccontando della segnalazione di un genitore, dell’intervento dei vigili urbani che chiusero in maniera precauzionale l’area giochi con nastro provvisorio (poi volato via), ma anche evidenziando l’eventuale rischio per i bambini – visto che il ritrovamento era avvenuto in superficie, a pochi centimetri dai volti dei piccoli -, sottolineando la necessità di una bonifica il più immediata possibile, e chiedendosi perché il materiale fosse nel parco.

Di lì a pochi giorni, il 5 giugno, l’Arpat chiarì al Comune che si trattava di amianto, ma da palazzo civico nessuno informò la scuola, né la stampa e dunque i cittadini, dei risultati delle analisi. Né evidentemente qualcuno pensò di approfondire la questione se è vero che la chiusura è avvenuta solo nel luglio 2016 a seguito di altri ritrovamenti. Un ritardo su cui oggi una spiegazione è doverosa.

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Fonte: Il Tirreno