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L’ITALIA DECLASSATA

                                      (Vignetta di RiMa)

L’agenzia Moody’s ha tagliato il rating dell’Italia a Baa3 da Baa2 con outlook stabile. Solo un gradino al di sopra del livello junk, quello che spesso viene tradotto in italiano come “spazzatura”. L’agenzia ha reso nota la sua decisione attorno alle 22.30 di ieri sera.

Alla base della decisione c’è la ”mancanza di una coerente agenda di riforme per la crescita”, e questo “implica” il prosieguo di una “crescita debole nel medio termine”. Lo afferma la stessa agenzia nella nota, sottolineando che i piani del governo non rappresentano un “coerente programma di riforme” che può spingere “la mediocre performance della crescita su base sostenuta”.

Non si sapeva con precisione quando Moody’s si sarebbe espressa sul merito di credito italiano, anche se un giudizio era comunque atteso entro la fine del mese di ottobre e un downgrade era praticamente scontato.
La buona notizia viene dall’outlook, che per l’agenzia resta stabile. Un outlook negativo avrebbe infatti aperto la strada a un declassamento al livello junk per il debito italiano. Un giudizio che avrebbe spinto i fondi internazionali a ridurre le posizioni sull’Italia già a partire da lunedì, innescando una nuova spirale di aumento dei rendimenti dei titoli di Stato e dello spread.
Già, lunedì. Perché ora si guarda a ciò che potrebbe accadere sui mercati finanziari all’inizio della prossima settimana, in coincidenza con la scadenza imposta al governo italiano per la risposta alla lettera della Commissione Ue sulla manovra di bilancio, alla quale sono legate le possibilità che la bocciatura europea non diventi definitiva. Il tutto in attesa che venerdì prossimo 26 ottobre ad esprimersi sull’Italia sia Standard & Poor’s, che al momento valuta l’Italia BBB (con outlook stabile).
La reazione dei mercati al pronunciamento di Moody’s potrebbe essere moderata, in quanto, secondo buona parte degli esperti, parzialmente già scontata nei prezzi che i Btp hanno raggiunto nell’ultima settimana.
“Tutto come previsto”, hanno commentato all’ANSA in serata fonti di Palazzo Chigi il taglio del rating dell’Italia da parte di Moody’s.
“Le possibilità di un’uscita dell’Italia dall’euro sono al momento molto basse”, ma potrebbero aumentare “se le tensioni fra il governo italiano e le autorità europee” sulla manovra e sugli impegni sui vincoli bilancio “dovessero subire una ulteriore escalation” aggiunge sempre Moody’s. Le stime del governo italiano sulla crescita sono “ottimiste”: il debito “non calerà concretamente nei prossimi anni”, rimanendo stabile attorno al 130% del pil – conclude l’agenzia di rating. “Dialogare è fondamentale, sappiamo tutti che la questione è delicata non abbiamo interesse a creare ulteriori tensioni, la ‘palla’ è ora nel campo delle autorità italiane che ci risponderanno entro lunedì”. Così il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici in conferenza stampa al termine della sua visita in Italia, sottolineando che “la decisione della Commissione sarà basata sull’interesse generale, la missione della commissione Ue è assicurare prosperità economica” a tutti gli Stati “e restiamo fedeli a questa missione”. Da parte della Commissione europea “nessuna decisione è stata presa, la risposta del ministro Tria sarà molto importante”.
Fonte: Ansa