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L’INDECENZA DEI MASCARIAMENTI M5S FA PASTICCI ANCHE SU QUESTO

Il giornalista Roberto Puglisi su Livesicilia.it, scrive una lettera aperta, sull’uso della questione morale, al candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Sicilia Giancarlo Cancelleri.

Caro Giancarlo Cancelleri, lei è una persona perbene, un siciliano appassionato; ma se crede di diventare presidente usando l’arma elettoralistica del Mascariamento a Cinque Stelle, ecco, questo è proprio lo sbaglio (il refuso, se crede) che la condanna alla sconfitta.

La Sicilia viene da un naufragio che non ha mai fine. Dai politicamente pessimi Cuffarismo e Lombardismo, siamo passati al politicamente tragico Crocettismo. E quale sarebbe la sua ricetta per sanare il disastro, caro Cancelleri? Il compitino. La lettura della lista dei presunti impresentabili nelle file degli avversari. La lavagna che separa – a insindacabile giudizio della santa inquisizione di riferimento – i buoni e i cattivi.

Gli elettori sono grandi e vaccinati. Sanno benissimo come e per chi votare, se pensano da uomini liberi. Sanno perfettamente cosa faranno nell’urna. Vorrebbero, casomai, sapere cosa farete voi, in caso di vittoria – voi, gli gli onesti Cinque Stelle – per ridare speranze a un popolo disperato. Sul punto non abbiamo sentito che poche parole di sostanza, tra suggestioni improbabili e roboanti proclami: sbuffi distratti, sottolineature saltuarie a margine del cavallo di battaglia dell’impresentabilità.

Intendiamoci, Caro Cancelleri, la questione morale è un fatto serissimo, quando non viene adoperata per demagogico calcolo. Quanto ci sarebbe piaciuto ascoltare le sue brucianti omelie pure sulla varietà dei casi giudiziari e dei dilemmi etici che riguardano esponenti del suo Movimento, però – chissà perché – non è accaduto.

Ed ecco che, invece, è tornata di moda la cara, vecchia e orrenda cultura del sospetto a senso unico. Quel moralismo avvelenato che si nutre delle ombre nei sottoscala delle questure e delle aule di giustizia, che orecchia voci, sussurri per colpire gli avversari, risparmiando i sodali, all’ombra del Grande Mascariamento.

Caro Cancelleri, ma lei davvero pensa che i siciliani darebbero credito a una sorta di replicante di Crocetta, tutto chiacchiere e antimafia da esposizione, potenziato dalla retorica grillina? Qui ci vogliono ricette, soluzioni, idee e strumenti. Nessuno reggerebbe un altro Saro, sia pure sotto l’egida sfavillante e coreografica della revoluciòn pentastellata.

Oltretutto, la strada delle sue accuse è lastricata di errori. Lei si è già scusato con gli onorevoli Savona e Lo Sciuto, inseriti imprudentemente nel libro nero, che, adesso, minacciano di ricorrere ad avvocati e tribunali, in una sorta di contrappasso. Si è scusato… oddio, appena un paragrafetto di lieve discolpa nella reprimenda generica: “Per un errore di stampa stamattina è stata pubblicata un’immagine in cui compariva tra gli impresentabili il nome di Riccardo Savona, deputato uscente che invece non rientra assolutamente tra gli impresentabili infatti non l’ho citato quando ho letto la lunga lista l’altro giorno. Mi scuso per il refuso e averlo tirato indebitamente in ballo. L’immagine è stata cancellata dai social. Stesso discorso per l’onorevole Giovanni Lo Sciuto”. Un post scriptum, una noterella a margine, che non può certo bastare. Certe ferite non si sanano con la formuletta ipocrita di circostanza.

Caro Cancelleri, lei è un siciliano buono, ma fin qui – lo ammetta – la sua campagna per le regionali è stata un fallimento. Perciò, lasci perdere la lavagna e cambi marcia. Altrimenti tanti, troppi elettori potrebbero pensare che i veri impresentabili – politicamente, si intende – e inadatti a governare siate proprio voi, i vacui e sospettosi cantori dell’onestah.