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L’ECONOMIA DA SCUOLA ELEMENTARE DI ALESSANDRO DI BATTISTA

weltIl Blog della Fondazione Nenni scrive che il quotidiano tedesco Die Welt ha realizzato un’ intervista con l’icona pop del Movimento 5 stelle: Alessandro Di Battista. Ripresa da “la Repubblica”, ci offre uno “spaccato” dell’idea di economia (lasciamo perdere quella di governo dell’immigrazione che ricorda molto da vicino le posizioni della destra europea) che caratterizza questo partito che si candida a gestire il Paese facendo leva sulla legge elettorale che il medesimo Di Battista, sempre in questa chiacchierata, denuncia come anti-costituzionale: la coerenza non è di questo mondo.

Tanto per cominciare il modello: l’economia delle piccole e medie imprese. Una “non novità”. È lo stesso che per anni è stato promosso dalla Lega Nord e che non è che abbia portato tanto benessere a questo Paese. Anzi, dato che sviluppo e ricerca vengono finanziate soprattutto dalle grandi imprese e dallo Stato (le piccole e medie utilizzano e “comprano” soltanto), in Italia siamo decisamente indietro con le conseguenze che tutti conosciamo (ma forse non Di Battista) relativamente a competitività e produttività. Ma capiamo bene che il “modello” è nel cuore più che di Di Battista, della Casaleggio & Associati.

Poi ci spiega che lo sviluppo avverrà facendo leva sull’enogastronomia e sul turismo. “Il nostro petrolio”, dice con una formula che da anni ripetono anche quei vecchi politici contro cui Di Battista e il suo capo, Grillo, si scagliano tutti i giorni.

Per carità, parliamo di settori rilevantissimi ma che piaccia o meno alla popstar del Movimento 5 stelle, un sistema capitalistico ha bisogno di servizi ma non può fare a meno di produrre. Anche perché i settori a cui fa riferimento (soprattutto il turismo) sono caratterizzati da una quota consistente di lavoro stagionale, quindi precario.

Come “lezione d’economia” di una nuova classe di governo siamo ancora alle elementari.

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Fonte: Fondazione Nenni