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LE ISTRUZIONI DELLA ZARINA DEL M5S SUI MIGRANTI: “DIAMO SFOGO A RABBIA E PAURA”

silvia-virgulti-matteoderrico«L’argomento immigrazione suscita molte emozioni, tra cui in primis paura e rabbia. Per questo, in tv iniziare ad argomentare o spiegare trattati o proporre soluzioni più o meno realistiche è inutile, perché le persone sono in preda alle emozioni e sentono minacciate loro stessi e la loro famiglia; non si può pretendere che seguano un discorso puramente razionale». La conclusione è cinica, consiglia di puntare tutto sul «ricalco emotivo»: «Diamo sfogo a rabbia+paura», scrive Jacopo Iacoboni sulla Stampa.

E ancora, parlando della tristissima vicenda dei migranti bloccati a Ventimiglia: «Questa storia di Ventimiglia può farci gioco per ritirare fuori il tema no euro e no Europa dei burocrati. Gli italiani si sentono soli, la Francia ci sta schiacciando, è l’evidenza che l’Ue non ci dà alcun supporto, sia in ambito economico, sia in ambito sociale, possiamo legarci il nostro referendum!».

Chi utilizza in modo così spregiudicato il problema dei migranti e il caso-Ventimiglia, dentro il M5S? La donna più potente in questo momento dentro il Movimento; formalmente è solo una consulente di comunicazione, la coach tv, quella che sta istruendo i parlamentari – con una serie di «schede comunicative» scritte, con le frasi evidenziate in giallo – su come devono esprimersi in tv sui temi di attualità.

Immigrati, scuola, taglio delle tasse del premier («Renzi vuole le urne piene e la Merkel felicemente ubriaca»): ma chi è questa donna, che propone scelte così crude e sponsorizza alla Casaleggio le nomine da fare, e quale metamorfosi sta avvenendo nel Movimento? Si chiama Silvia Virgulti, è una quarantenne della provincia di Parma e, fin dal suo arrivo a Roma, si è fatta notare. Laureata in glottologia a Vienna, racconta di avere un master in economia alla Bocconi, ma se ne hanno pochissime tracce in giro, e moltissimi dei link che riportano a lei su Internet risultano cancellati.

La prima occasione in cui Virgulti viene fuori in pubblico è potentissima: all’indomani della sconfitta del M5S alle europee, durante un’assemblea molto dura in cui il Movimento fa autocritica sugli errori nella campagna elettorale, è lei, ultima arrivata, ad alzarsi e potersi permettere di dire due cose: «Ci hanno danneggiato il cappellino di Casaleggio, e le uscite di Grillo sui palchi».

A fine assemblea Alessandro Di Battista le fa i complimenti e le fa arrivare la sua soddisfazione. Ma come può una «novizia» (neanche eletta) pronunciare critiche così pesanti (anche sul piano umano) ai due fondatori? Lei critica frontalmente Casaleggio eppure cresce. Avanza. Allarga la sua sfera di influenza. Entra nel gruppetto di Luigi Di Maio, al quale è molto vicina politicamente, oggi.

L’ultimo episodio del suo potere sono le nomine del nuovo sistema operativo del M5S Rousseau, che di fatto allargano il direttorio dei cinque: è un caso che molti siano amici di Virgulti, Manlio Di Stefano (coordinerà la scrittura delle leggi proposte dai parlamentari), Danilo Toninelli (proposte di legge degli iscritti), Nicola Morra (e-learning), Alfonso Bonafede (raccolta fondi a tutela legale degli eletti). Mandata da Casaleggio, coccolata da Grillo – che al party dall’ambasciatore americano a Villa Taverna il 4 luglio 2014 porta solo lei – influente consigliera di Di Maio. Ce n’è abbastanza per seguirla con curiosità.

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Fonte: La Stampa