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LE IENE ACCUSANO I 5 STELLE: FIRME FALSE ALLE ELEZIONI COMUNALI DI PALERMO 2012?

le-ieneLe Iene tornano su Italia 1. E la prima puntata, in onda questa sera nella sua versione Le Iene Show, si preannuncia già piuttosto scoppiettante. Il programma condotto da Ilary Blasi, Frank Matano e Giampaolo Morelli, è infatti pronto a sganciare una “bomba” sul MoVimento 5 Stelle. Un “bomba” legata alle elezioni amministrative del 2012 a Palermo.

La Iena Filippo Roma, dopo una segnalazione anonima, ha infatti indagato su presunte irregolarità che i grillini avrebbero commesso nella raccolta delle firme. Sulla vicenda, in realtà, aveva già indagato la Digos nel 2013, ma il procedimento era stato archiviato. Roma, però, è venuto in possesso di documenti inediti. Che verranno mostrati nel servizio in onda stasera.

Si tratta di moduli, all’apparenza originali, della raccolta di firme a sostegno dei candidati del M5S per le elezioni. I fogli presentano il logo del M5S, dati identificativi (nome, cognome, luogo e data di nascita, il comune di iscrizione alle liste elettorali, il documento di identità) e firme dei sostenitori. Sono cinque e contengono decine di firme che però, nella parte dedicata all’autenticazione, non sono compilati, cioè mancano del timbro e della firma del pubblico ufficiale. Perché non sono stati consegnati?

La stessa documentazione, scrive l’anonimo autore della segnalazione, è stata consegnata anche alla Procura di Palermo e al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio.

DI SEGUITO LO SBOBINATO DELLE INTERVISTE REALIZZATE DA FILIPPO ROMA

All’epoca delle indagini, tra le persone sentite dalla polizia perché informate dei fatti, anche il professore Vincenzo Pintagro che sostiene di essere testimone oculare di un fatto che spiegherebbe il perché tali fogli siano ancora in circolazione. L’uomo, che nel 2012 era candidato del M5S alle elezioni amministrative, viene intervistato dalla Iena.

Domanda: Professor Pintagro, lei è uno degli attivisti della prima ora del Movimento 5 Stelle di Palermo, giusto?

Risposta: Sì, uno dei più anziani sia anagraficamente che per attivismo, ormai sono trascorsi più di 7 anni.

D: Che cosa ha scoperto in occasione delle ultime elezioni comunali di Palermo, quando il Movimento 5 Stelle si è presentato per la prima volta con una sua lista?

R: C’è stato qualcosa che non si sarebbe dovuto assolutamente fare, un’irregolarità palese. Cioè, quando si sono raccolte le firme, io ho trovato due persone che stavano ricopiando 2000 firme e in quella sede che era la nostra dissi subito, e fui il solo, dissi “ragazzi, ma siete pazzi? Noi stiamo commettendo tutti quanti un reato, un reato penale”.

D: Lei sta dicendo che stavano falsificando firme fatte da altre persone?

R: Stavano ricopiando. Nel momento in cui tu la ricopi e firmi tu non è la stessa cosa di chi ha realmente firmato.

D: E’ un falso, la copia è un falso.

R: Logico.

D: Per quale motivo queste persone avrebbero falsificato le firme originali?

R: Per un errore formale. In pratica si è trattato di questo: uno dei candidati era nato in un luogo ma sul modulo era stata riportata un’altra località. Allora, praticamente, per paura di essere esclusi hanno fatto questo.

D: Lei che ne sa che qualcuno ha falsificato le firme?

R: C’ero io presente e, quando sono entrato a una riunione, ho detto subito: “Ma cosa state facendo?”

D: Lei ha visto le persone che falsificavano le firme?

R: Sì.

D: Chi erano?

R: Due delle attiviste più giovani ma più esperte in grafica, perché una di queste è l’autrice del logo del Grillo di Palermo.

D: Oggi queste due attiviste che ruolo ricoprono nel M5S?

R: Una è parlamentare a Roma e l’altra è collaboratrice del M5S all’assemblea regionale siciliana.

D: Secondo il nostro segnalatore anonimo, tu quando hai parlato con la DIGOS hai fatto il nome di Claudia Mannino, la parlamentare nazionale, e di Samantha Busalacchi, cioè la collaboratrice all’assemblea regionale siciliana che oggi è tra i possibili candidati sindaco a Palermo, giusto?

R: Evidentemente avete informatori molto ben informati.

D: Tu cosa hai detto a queste due quando le hai viste all’opera?

R: Che era un reato penale e che era sbagliatissimo. Soprattutto se sei all’interno del M5S.

D: Dopo che hai fatto questa denuncia, come hanno reagito i tuoi del M5S di Palermo?

R: Non si è più riunito nessuno per un anno e mezzo. Ci sono stati una cinquantina di attivisti di vecchia data che si sono allontanati.

D: Mi permetta, non è che magari lei si è inventato questa storia perché ce l’ha con qualcuno del M5S?

R: Ma assolutamente no, io ce l’ho soltanto con chi predica bene e razzola male, come avviene purtroppo nel resto dei partiti d’Italia. Io resto con lo spirito dei 5 Stelle.

D: Qual è lo spirito dei 5 Stelle?

R: Lealtà, lealtà, lealtà. E veramente, legalità, onestà, ma onestà vera. Non di intrallazzi.

D: C’è una parte del M5S di Palermo che sta con lei?

R: Le mie iniziative sono tra le più votate in Italia, in Sicilia, che significa? Che stanno con le persone che ragionano.

D: Se Beppe Grillo fosse in questo momento qui davanti a te, a proposito di questa storia delle firme false, che gli diresti?

R: Beppe fai pulizia, accertati e punisci, non quelle povere disgraziate che hanno praticamente commesso il reato, ma i mandanti. I mandanti sono quelli da punire e io vorrei sapere e capire chi si è permesso di dare queste disposizioni.

D: Quand’è che lei ha raccontato queste cose alla DIGOS?

R: Penso tre anni fa

D: E in questi tre anni cos’è successo?

R: Credo niente.

Nei documenti inediti, ora in possesso di Filippo Roma, effettivamente si trova l’errore di cui parla il Prof. Pintagro, che secondo lui avrebbe indotto alcuni attivisti 5Stelle a ricopiare e quindi a falsificare le firme. Si tratta del luogo di nascita di uno dei candidati riportato sul retro dei fogli. In particolare, si legge che Giuseppe Ippolito è nato a Palermo il 19 agosto 1987. Contattato telefonicamente dalla Iena, però, Giuseppe Ippolito afferma di essere nato a Corleone e non a Palermo.

Secondo il prof. Pintagro, quindi, siccome si temeva che questo errore comportasse un’esclusione dalle elezioni, qualcuno avrebbe pensato di ricopiare tutte le firme su moduli corretti dal punto di vista formale. Se i moduli originali con le firme originali sono arrivati alle Iene, sui moduli che sono stati depositati che firme ci sono e chi le ha messe?

Per capire come stanno le cose, l’inviato si reca a Palermo, alla festa nazionale “Italia 5 Stelle”, per sentire direttamente chi è stato chiamato in causa nella vicenda. Come Samantha Busalacchi, oggi tra i possibili candidati a sindaco di Palermo per il Movimento Cinque Stelle alle prossime elezioni.

Domanda: Quanto è importante per un movimento come il vostro il rispetto della legalità e delle regole?

Risposta: 100%.

D: Il rispetto delle regole è fondamentale?

R: Sì.

D: Perché noi siamo un po’ preoccupati: ci è arrivata un segnalazione secondo la quale in occasione delle elezioni comunali di Palermo del 2012 le firme a sostegno del M5S sarebbe state falsificate. Lei, questa storia, l’ha mai sentita?

R: Onestamente degli attivisti ci hanno pure denunciato per questa storia. Ma è nata e morta lì perché non era vero. Però sono stati gli attivisti che ci hanno un po’ marciato contro, si fa di tutto quando non ti stanno bene i nemici che hai di fronte.

D: Cosa avevano contro di voi questi attivisti?

R: Perché siccome non erano proprio nello spirito del 5 Stelle abbiamo cercato di allontanarli e questo è stato il risultato e si sono inventati questa storia

D: Quindi lei dice che è una storia inventata?

R: Sì, è così.

D: Perché c’è una persona in particolare, un attivista storico di Palermo che è il famoso professor Pintagro che lei conoscerà..

R: Sì, esatto.

D: Il quale ci ha detto: “Ho visto con i miei occhi due persone che dentro la sede del M5S di Palermo ricopiavano le firme dei sostenitori su un altro modulo che poi potrebbe essere il modulo che è stato presentato.

R: Ce lo dicesse davanti perché davvero non è così. Però se vuole fare un confronto ben venga.

D: Si potrebbe fare perché tra l’altro il professor Pintagro magari parteciperà a queste giornate.

R: Perché no?

D: L’altra cosa che dice Pintagro è che una delle due attiviste che avrebbe ricopiato e dunque falsificato le firme sarebbe proprio lei.

R: Ti ripeto, che me lo venisse a dire da davanti, ok? Perché non è vero come te lo posso spiegare? Non è vero.

D: L’unico dubbio che abbiamo è: ma come mai i moduli originali con le firme originali, a 4 anni dalle elezioni sono ancora in giro? Perché non sono stati depositati? E’ strano.

R: Questi moduli sono originali? Non mi sembrano originali.

D: Sono le fotocopie degli originali. Perché stanno ancora in giro?

R: Bella domanda, non lo so. Io non so nemmeno dove li avete presi questi moduli.

D: Ci sono arrivati pare da attivisti del M5S. I moduli originali con le firme originali anzichè essere depositati, stanno in giro, come mai?

D: L’altra cosa strana, così ci ha detto il professor Pintagro, il motivo per cui sarebbero state ricopiate queste firme è perché nei moduli originali c’era un errore formale: per quanto riguarda un candidato in particolare era stato riportato il luogo di nascita sbagliato ed effettivamente scorrendo la lista e vedendo il nome di questo candidato c’è il luogo di nascita sbagliato. Lo vede? Ippolito Giuseppe nato a Palermo, e, in effetti non è nato a Palermo, giusto?

R: Non mi ricordo adesso anche…

D: Abbiamo fatto una verifica ed è nato effettivamente a Corleone e quindi ci sarebbe anche l’errore che potrebbe aver indotto alla ricopiatura delle firme..

R: Mi creda no assolutamente no, ti sto dicendo di no.

D: Quindi lei dice che non ha mai ricopiato le firme?

R: No, assolutamente no.

D: Quand’è che potrebbe far un confronto con il professor Pintagro?

R: Io ora, in questi giorni sono molto occupata con l’organizzazione.

D: E facciamolo questo confronto. Noi, porca miseria, siamo un po’ angosciati, perché diciamo, una volta tanto che in Italia c’è un movimento politico nuovo se si comporta come i vecchi partiti e se per primo infrange le regole è una cosa che ci preoccupa.

R: Direi. Ovvio ci sta tutto.

D: Quindi, sarebbe giusto andare fino in fondo..

R: Mi sembra giusto ma io sono davvero molto impegnata con l’organizzazione, quindi posso dirti le prossime settimane, subito no.

D: No perché dicevi facciamo un confronto con Pintagro e Pintagro è pronto. Sta qui a Palermo, siamo tutti qui a Palermo, facciamolo domani.

R: Ti ripeto ma sto nell’organizzazione.

D: Quale migliore occasione?

R: Lo so.

D: Anche dopodomani volendo.

R: Dopodomani sì, spero di sì.

Durante lo svolgimento della festa nazionale dei 5stelle, però, la Busalacchi, nuovamente intercettata dai microfoni delle Iene, cambia idea riguardo l’incontro con Pintagro.

Domanda: Come rimaniamo con il confronto con il professor Pintagro di domani?

Risposta: Non lo faccio.

D: A fare questa denuncia è un attivista della prim’ora dei 5 Stelle di Palermo, uno di voi, uno che ci credeva..

R: No appunto, hai detto bene, sono una semplice attivista, niente altro.

D: Quindi il confronto con Pintagro non lo vuoi fare?

R: No.

D: Scusami Samantha, tu stessa, hai detto che era utile fare un chiarimento. Perché hai cambiato idea?

R: Perché non ho più nulla da dire.

D: Tu per prima hai detto facciamo un chiarimento.

R: Ok, ma riguarda la mia vita privata, perché la devo fare pubblicamente, sono un personaggio pubblico?

D: No, ma la storia non riguarda la tua vita privata ma la tua vita di attivista del 5Stelle.

R: Basta, ho detto basta.

D: No, solo perché eri stata tu a dire che era utile fare un chiarimento. Tutto qua.

R: Posso averci ripensato?

D: Come mai ci hai ripensato?

R: Ci ho ripensato punto.

La Iena incontra quindi un’altra persona sentita dalla Digos durante le indagini del 2013, Francesco Vicari, all’epoca convintissimo attivista 5Stelle.

Domanda: tu hai raccontato certe cose alla Digos, ci puoi dire in estrema sintesi cosa sarebbe successo?

Risposta: Che le firme raccolte durante le comunali non erano tutte autografe.

D: Cioè non erano tutte vere?

R: Sì.

D: E questo perché?

R: C’è stata una raccolta firme su moduli che non erano idonei alla presentazione delle firme.

D: Quale era l’errore?

R: Penso che sia stato inerente a un dato errato di un consigliere. Si sono accorti di questo errore e hanno dovuto rimediare. Capisci bene che ricontattare tutti quelli che avevano firmato era praticamente impossibile perché, come sappiamo, i 5 Stelle si mettono nei banchetti, fermano le persone per strada e fanno firmare.

D: Quindi cosa avrebbero fatto per riparare all’errore?

R: Ho fatto la denuncia alla Digos. Io ho visto degli attivisti, avevano dei fogli con le firme davanti e dei fogli in bianco dall’altra. Quindi cosa stavano facendo lo lascio immaginare a voi.

D: Cioè ricopiavano le firme originali sui moduli nuovi? Tu li hai visti personalmente?

R: Io sì. E sono stato mandato fuori dalla stanza dopo che stavano parlando di questo avvenimento.

D: Non è che magari questa storia delle firme false è una ca**ata che vi siete inventati per gettare fango sul M5S di Palermo?

R: Beh ma sarebbe facilissimo risolvere questo enigma. Basta fare una perizia calligrafica a tutte le firme che sono state depositate in comune.

Dopo aver raccolto la testimonianza di Vicari, che confermerebbe lo stesso racconto del prof. Pintagro, la Iena raggiunge Fabio D’Anna, un altro ex attivista 5Stelle che però all’epoca non fu chiamato dalla polizia.

Domanda: Le firme a sostegno della lista dei 5Stelle alle amministrative del 2012 sarebbero false?

Risposta: Secondo quanto mi è stato detto, sì.

D: Le persone che ti hanno raccontato questi fatti, li hanno visti direttamente?

R: Sì. Almeno di una persona so che sicuro li ha viste direttamente.

D: Questa persona potrebbe aver detto anche una ca**ata, tu quanto ti fidi di questa persona qua?

R: Io mi fido parecchio, penso di conoscerla abbastanza bene e credo che dica la verità e poi io ho chiesto ad altre persone e hanno confermato.

D: Eccoli qua. (La Iena mostra i fogli ricevuti in redazione, ndr)

R: Sì, questi sono i moduli che hanno utilizzato per la raccolta delle firme.

D: Qui cosa c’è?

R: C’è il simbolo del M5S.

D: Scorrendo l’elenco, tu cosa vedi?

R: Qua c’è il mio nominativo, c’è la mia firma.

D: Questa qui è la tua firma?

R: Sì, questa è la mia firma, ne sono sicuro al 100%.

D: Tu quante volte hai firmato?

R: Una sola volta. Questi moduli non si possono firmare più di una volta.

D: E come spieghi quindi che a distanza di 4 anni dalle elezioni ci sono dei moduli originali con le firme originali ancora in giro?

R: Non mi spiego, cioè non è possibile. Non dovrebbero essere qui. Dovrebbero essere depositati

D: A questo punto cosa intendi fare?

R: A questo punto farò la richiesta di accesso agli atti per visionare questo documento depositato e vedere cosa c’è. Voglio andare fino in fondo A questo punto è necessario capire qual è la verità.

In seguito all’incontro con Filippo Roma e al riconoscimento della propria firma originale sui moduli mostrati dalla Iena, Fabio D’Anna si è rivolto a un avvocato per accedere e verificare i moduli realmente depositati dal Movimento per le elezioni.

Filippo Roma prova quindi a intervistare l’altra persona accusata di aver falsificato le firme, l’onorevole 5Stelle Claudia Mannino. Ma quest’ultima non vuole parlare della vicenda.

Domanda: Nella sua attività di parlamentare del M5S quanto è importante il rispetto delle regole?

Risposta: Ciao.

D: Sai perché ti faccio questa domanda?

R: Non mi interessa.

D: Perché ci hanno raccontato una notizia molto strana che vi riguarda: cioè che in occasione delle comunali di Palermo nel 2012 qualcuno avrebbe falsificato le firme a sostegno della lista. Lei ne sa qualcosa di questa storia?

R: Scusate devo andare da mio figlio.

D: Non le interessa l’argomento?

R: No

D: Se fosse vero sarebbe molto inquietante che i 5 Stelle falsificano le firme.

R: Vi togliete? Grazie.

D: Lo chiedo a lei perché c’è un vostro esponente che ci ha raccontato…

R: Posso andare da mio figlio?

D: Non c’è nessuna polemica onorevole, voglio soltanto far luce con molta calma.

R: Non ho niente da dire perché non so di cosa parli.

D: Lo chiediamo a lei perché chi ci racconta questa cosa, sostiene che a ricopiare le firme sia stata anche lei, è vero o no?

R: Mi dica chi è che lo denuncio per diffamazione.

D: E’ il professor Pintagro. E’ stato interrogato anche dalla DIGOS. Abbiamo detto, ma come è possibile che possa accadere una cosa del genere nel M5S? No! Andiamo fino in fondo, volevamo chiederle un aiuto per capire, per fare un accesso agli atti. Ma onorevole perché si angoscia così?

Per approfondire ulteriormente il mistero, la Iena raggiunge l’onorevole 5 Stelle Alessandro Di Battista.

D: L’inchiesta è stata archiviata, ma nel frattempo è saltato fuori un elemento nuovo: ed è quello che ci ha posto il dubbio, ed è questo qua. Questo è un modulo con le firme originali dei sostenitori della lista, però, questo modulo originale a distanza di 4 anni dalle elezioni insieme ad altri moduli originali con le firme originali è ancora in giro. Perché?

R: Onestamente non so cosa rispondervi di una roba di anni fa.

D: Noi ti chiediamo: data l’importanza dell’argomento e dati i vostri valori, non sarebbe il caso di approfondire la storia, e magari fare una richiesta di accesso agli atti, farsi dare i moduli che sono stati effettivamente depositati e confrontarli con i moduli che abbiamo noi?

R: Per l’amor di Dio, voi fate questa richiesta legittimamente però vorrei dire che già, per quello che mi ha detto lei perché io non lo sapevo, già la Procura ha fatto una inchiesta del genere e l’ha archiviata. Quindi, forse mi state dicendo che questi elementi che voi avete scoperto, non ce li ha la Procura?

D: Esatto sono saltati fuori dopo.

R: E allora la cosa migliore è sempre andare a portarli alla Procura. Questo sempre.

D: Al di là della Procura, non potreste voi stessi, data l’importanza dell’argomento, armarvi e partire e fare trasparenza.

R: Certo, per me fare qualsiasi trasparenza vale sempre la pena, sempre.

D: Fare qualsiasi trasparenza vale sempre la pena.

R: Una forza politica deve fare chiarezza su qualsiasi fenomeno a prescindere dalla Procura. Su questo sono d’accordo con lei.

D: Cosa farà di attivo per andare fino in fondo?

R: Per esempio oggi vado a parlare con i miei colleghi di Palermo e gli dico che è venuto Filippo delle Iene e mi ha detto questa cosa e sento loro cosa mi dicono dato che loro c’erano nel 2012, io non so.

D: Possiamo venire anche noi e parlare con Riccardo Nuti?

R: Con Riccardo Nuti ci potete parlare tranquillamente. Lo trovate oggi interviene anche sul palco e ci parlate e vi darà qualsiasi forma di spiegazione.

Filippo Roma prova quindi a intervistare l’onorevole Riccardo Nuti, candidato a sindaco ai tempi delle presunte firme false, cercandolo nella zona aperta al pubblico della festa nazionale, ma senza riuscire a intercettarlo. E purtroppo, anche il successivo tentativo di parlare con lui attraverso il portavoce del Movimento Rocco Casalino, non va a buon fine.

Ancor prima di raccogliere tutte queste testimonianze e prima che Sant’Anna facesse richiesta per accedere agli atti depositati dal M5S, la Iena era andata a chiedere a una consigliera comunale di Palermo, Antonella Monastra, di richiedere un accesso agli atti per poter controllare le firme depositate dai 5Stelle.

A due mesi dalla richiesta, il consigliere ha ottenuto il permesso di avere copia delle firme depositate dai 5 Stelle nel 2012. Ora, in accordo con il consigliere, sarà possibile far fare una perizia calligrafica a un esperto grafologo per confrontare i moduli presentati con quelli che ricevuti dalle Iene.

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Fonte: Il Tempo