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LA SINDACA DI QUARTO AI PM: FICO ERA INFORMATO – “È INUTILE AVERE LE MANI PULITE SE POI LE SI TIENE IN TASCA”

fico-capuozzo-m5sRoberto Fico era stato messo subito a conoscenza dell’interrogatorio davanti al pm Henry John Woodcock. Lo sostiene il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo, che ha ribadito la circostanza davanti allo stesso pm quando è stata ascoltata lo scorso 12 gennaio.

A una specifica domanda, il primo cittadino dice di aver parlato “immediatamente dopo” al presidente della Commissione vigilanza della Rai del fatto che era stata sentita come teste in Procura il 24 novembre, e che Fico era al corrente anche “del contenuto” dell’interrogatorio. Dei suoi contrasti con Giovanni De Robbio, l’ex consigliere pentastellato risultato il più votato a Quarto, aggiunge Capuozzo il 14 gennaio, aveva messo a conoscenza Fico “verso la metà di luglio”, spiegandogli anche “che De Robbio aveva preso una posizione contraria a quelle che erano le linee del movimento”, mache che secondo Fico allora non c’erano “gli estremi” per azioni disciplinari nei confronti di De Robbio, Azioni accelerate solo dopo l’interrogatorio del sindaco del 24 novembre e culminate con l’espulsione dell’uomo dal movimento il 14 dicembre scorso. I due verbali fanno parte degli atti trasmessi alla prefettura di Napoli e alla commissione parlamentare Antimafia, che domani ascolterà in audizione Rosa Capuozzo.

Capuozzo, ancora nell’interrogatorio del 12 gennaio scorso, dichiara che aveva intenzione di registrare le conversazioni di De Robbio, dopo la sua seconda discussione sull’abuso edilizio nella sua abitazione. “Mi sono anche fatta regalare una penna di quelle in grado di videoregistrare – spiega agli inquirenti – e così che in quel momento mi ero determinata a denunciare”. E ancora un particolare emerge dagli atti: “De Robbio è stato di una asggressività disarmante”, è il testo del messaggio inviato via whatsapp dal sindaco al suo vice il 17 novembre 2015, dopo che in consigliere andò a trovarla a casa mostrandole le foto degli abusi edilizi commessi dal marito, ora indagato, oggetto del ricatto alla base dell’indagine.

Capuozzo-fb-matteoderricoLa Capuozzo rincara la dose via Facebook, citando don Lorenzo Milani: “è inutile avere le mani pulite se le tieni in tasca”. Alle prese con un rimpasto di giunta, con tre assessori dimessisi, potendo contare comunque su un buon numero di consiglieri di maggioranza disposti a rischiare l’espulsione dai pentastellati (ma non il capogruppo Alessandro Nicolais, che ha lasciato), Capuozzo, ancora non indagata, sottolinea nel suo post che “il M5S ha avuto l’occasione di combattere il malaffare in prima linea con un suo sindaco, che lo ha fatto, ma ha preferito scappare a gambe levate, smacchiarsi il vestito, buttando anche il bambino insieme all’acqua sporca”.

Le bacchettate del sindaco di Quarto ai grillini non si fermano qui. “Non si governano così i comuni e i territori difficili – scrive – non si abbandonano migliaia di persone che hanno creduto in noi e nel movimento”. Quarto meritava “rispetto”, nella forma di “rimanere e combattere”. Invece è stata fatta “una scelta politica in una stanza grigia di Milano”, alla quale lei ha contrapposto la sua, una “scelta di principio per i cittadini onesti di Quarto”. La citazione della lettera aperta ai cappellani che costò a don Milani nel 1965 un rinvio a giudizio per apologia di reato (la questione era sull’obiezione di coscienza) torna alla fine del post. E Rosa Capuozzo ribadisce che ora sarà al lavoro per il territorio “in modo anche più incisivo, con i principi del movimento nell’anima”.

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Fonte: Agi