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LA SENATRICE 5 STELLE TAVERNA, PRIMA SOSTIENE IL TRIBUNALE DI TEMPIO E DOPO LO VUOLE SOPPRIMERE A FAVORE DI OLBIA

paola-tavernaGli avvocati di Olbia e Tempio conoscono bene la senatrice Paola Taverna, del Movimento 5 Stelle, che oggi sarà a Olbia per sostenere la campagna elettorale di Maria Teresa Piccinnu. Del resto, due diverse interrogazioni sullo stesso argomento, il tribunale conteso tra Olbia e Tempio, non si dimenticano. Soprattutto se la prima interrogazione (maggio 2014) sostiene la causa di Tempio, mentre la seconda (marzo 2016) è dichiaratamente pro Olbia. Insomma, in meno di due anni la senatrice Taverna ha cambiato radicalmente opinione sulla vertenza giustizia in Gallura.

Nella interrogazione multifirma, del maggio 2014, scriveva: “Nel progetto in Gallura resterà un unico tribunale, cosa del resto inevitabile, che però avrà sede ad Olbia”.

Due anni dopo la senatrice Taverna presentava, insieme a 5 colleghi di partito, una interrogazione dove sostiene: “Rimane l’anomalia, del tutto inevitabile, stante i limiti della delega, del territorio di Olbia che, pur essendo per bacino di utenza e rilevanza economico sociale ben più rilevante della realtà di Tempio Pausania, è destinata a soccombere stante l’impossibilità giuridica, in assenza di apposita norma primaria, di procedere contestualmente all’istituzione del tribunale di Olbia con soppressione ed accorpamento di quello di Tempio Pausania”

La cosa non è passata inosservata ed è stato un avvocato olbiese, Franco Fara, il primo a far notare l’anomalia. Fara, già delegato nazionale dell’Upc che sostiene il candidato sindaco Carlo Careddu, è sicuramente vicino alla Coalizione civica ma non è candidato.

“Quella del tribunale a Olbia è una questione terribilmente seria – dice l’avvocato Fara – perché investe anche la sicurezza, che riguarda tutti i cittadini, non solo gli addetti ai lavori. Il tema è delicato anche per gli equilibri territoriali galluresi, con una partita che si gioca a Roma dove la richiesta di giustizia olbiese ha avuto oppositori e sostenitori. Tra gli oppositori nel 2014 c’era Paola Taverna e altri 11 senatori del Movimento 5 Stelle che rivolgevano una accesa interrogazione al ministro affermando che l’azione posta in essere dal parlamentare gallurese Gian Piero Scanu per ottenerne il trasferimento a Olbia era inopportuna dal punto di vista politico e dannosa sotto il profilo sociale in quanto avrebbe diviso la Gallura con il rischio di dare vita a una deriva campanilistica. Di fatto dimostrando che Gian Piero Scanu stava lavorando per Olbia e stava lavorando talmente bene da dover essere ostacolato da 12 senatori. Poi, sotto elezioni, i senatori 5 Stelle, ancora con Paola Taverna, hanno presentato un’altra interrogazione al ministro accusandolo di non aver ancora spostato il tribunale a Olbia. È evidente, invece, che sul mancato trasferimento del tribunale a Olbia i parlamentari 5 Stelle hanno precise responsabilità e il cambio di rotta, sotto elezioni, purtroppo, non basta per riparare il danno già fatto alla città”.

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Fonte: La Nuova Sardegna