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LA DIASPORA DEGLI EX GRILLINI A DESTRA E A SINISTRA

beppe-grillo-matteoderricoEx Cinque Stelle in libera uscita, verso tutto e tutti. Qualcuno è andato a sinistra, altri a destra. C’è chi ha scelto l’opposizione e chi è entrato in maggioranza, magari con il sogno di un posto al governo. Per seguire le vicende politiche dei fuoriusciti grillini è necessario ripercorrere l’intero arco costituzionale. Ormai in Parlamento solo pochi gruppi non possono vantare la presenza di un orfano di Beppe Grillo. I numeri della dispora sono sorprendenti. Dall’inizio della legislatura trentasei deputati e senatori eletti nelle liste pentastellate hanno deciso di cambiare casacca. Alcuni, pochi, sono stati allontanati dai vertici. La maggior parte ha lasciato in polemica con i colleghi.


Cambiare idea non è reato, anzi. «Solo i morti e gli stupidi non cambiano opinione», diceva il poeta statunitense James Russell Lowell.

La deputata Gessica Rostellato deve averlo preso in parola. Oltranzista grillina, a inizio legislatura si era rifiutata di stringere la mano alla democrat Rosy Bindi. Da qualche tempo ha abbandonato i Cinque Stelle ed è passata con il Partito democratico. Non è l’unica. Dei diciotto ex grillini di Montecitorio, in tre hanno sposato la causa renziana. Un collega si è spinto ancora più a sinistra. È il romano Adriano Zaccagnini, che lo scorso ottobre si è iscritto al gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà. Il concetto di partito liquido non rende l’idea. Stavolta sembra essere stato raggiunto lo stato gassoso. È il caso di due ex grillini – sono Ivan Catalano e Paola Pinna – che sono confluiti in Scelta Civica, il partito che è stato di Mario Monti (o Rigor Montis, come Beppe Grillo sbeffeggiava l’ex premier).

Sinistra, centrosinistra, centro. E non è ancora tutto. Lo scorso dicembre la senatrice Fabiola Antinori è entrata a far parte del Nuovo Centrodestra. «Sono convinta della scelta, anche per dare un sostegno forte al governo e alla sua azione riformatrice», ha spiegato annunciando il suo trasferimento nel partito di Angelino Alfano. A Palazzo Madama non è l’unica ex grillina a sostenere la maggioranza. Lorenzo Battista ha lasciato i Cinque Stelle nel gennaio 2014. Dallo scorso settembre si è iscritto al gruppo Per le autonomie, insieme al senatore a vita Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, e all’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Qualche tempo fa Battista ha proposto ai suoi ex colleghi di creare un apposito gruppo parlamentare per meglio sostenere il governo e ottenere un ministero. Senza successo.

Con il contributo di fuoriusciti grillini si ripresentano in Parlamento gli storici partiti italiani. Grazie alla convergenza di due senatori, ad esempio, a Palazzo Madama è recentemente tornata a sventolare la bandiera dei Verdi. Quella con il sole che ride, per intenderci. Il merito è della veneta Paola De Pin e del napoletano Bartolomeo Pepe. Aspetto curioso della vicenda, per creare la componente ecologista Pepe è dovuto emigrare nel gruppo Gal (Grandi Autonomie e Libertà) in cui presto dovrebbe confluire anche la collega.

Grazie a due senatori ex grillini, a Palazzo Madama è recentemente tornata a sventolare la bandiera dei Verdi

I retroscena di Palazzo raccontano che un piccolo gruppo di ex Cinque Stelle potrebbe presto trasferirsi a disposizione della maggioranza, sotto la guida dello storico collaboratore berlusconiano Denis Verdini. Una versione 2.0 dei responsabili di qualche anno fa. Al momento mancano conferme, ma dato l’articolato scenario postgrillino nessuno si sente di smentire l’ipotesi. «Ormai tutto è possibile – racconta un ex M5S – Ma pensare che Verdini attragga parlamentari che sono stati con Beppe Grillo sembra davvero fantascienza».

Chi non è passato con altri partiti, ha preferito creare direttamente la propria sigla. Nel gruppo Misto di Camera e Senato le componenti spuntano come funghi. A Palazzo Madama sono nati il Movimento X e ILC, Italia Lavori in Corso. È più corposo il manipolo di deputati che ha dato vita ad Alternativa Libera. Sono una decina, guidati dall’epurato grillino Massimo Artini. Da giorni è in corso un dibattito interno per creare un gruppo di sinistra insieme a Pippo Civati e Claudio Fava.

Intanto i fuoriusciti continuano a fare politica. Decurtandosi una parte delle indennità, recentemente i deputati di Alternativa Libera hanno deciso di finanziare due importanti progetti. In due mesi di “restituzioni” sono stati raccolti circa 40mila euro. Metà dei soldi serviranno a sostenere un fondo per il diritto allo studio dei figli di imprenditori suicidati a causa della crisi economica. L’altra metà del denaro andrà a un campus estivo – un agriturismo dove coltivare e vendere prodotti della terra – per 56 studenti autistici dell’Istituto tecnico agrario “Garibaldi” di Roma.

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Marco Sarti per Linkiesta