AttualitàHomePolitica

L’ITALICUM A METÀ

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il ballottaggio previsto dall’Italicum, la legge elettorale in vigore dal luglio 2016 ‘impugnata’ da un pool di legali in qualità di cittadini elettori. È stato invece giudicato legittimo il premio di maggioranza che la legge attribuisce al partito che supera il 40% dei voti. Questa la decisione della Corte Costituzionale  alla fine della camera di consiglio. Restano i capilista bloccati ma se eletti in più collegi saranno scelti con sorteggio. È un Italicum molto diverso quello che esce dalla Consulta che di fatto lo ha ridotto a un proporzionale con un premio di maggioranza difficile da raggiungere.

“La Corte – si legge nel comunicato – ha respinto le eccezioni di inammissibilità proposte dall’Avvocatura generale dello Stato. Ha inoltre ritenuto inammissibile la richiesta delle parti di sollevare di fronte a se stessa la questione sulla costituzionalità del procedimento di formazione della legge elettorale”.  La Corte “ha inoltre accolto la questione relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo”. La Corte infine ha “inammissibili o non fondate tutte le altre questioni”. Secondo la Consulta la legge rivista dalla sentenza “è suscettibile di immediata applicazione”.

Le motivazioni della sentenza, secondo regolamento, saranno depositate entro un mese. Da quel momento, saranno note le basi giuridiche sulle quali i ‘giudici delle leggi’ hanno preso la loro decisione e, quindi, la legge elettorale che ne uscirà sarà immediatamente applicabile.

Adesso la via maestra da seguire è una sola, come ci ha indicato in più occasioni il Presidente Mattarella: approvare in tempi rapidi una legge elettorale omogenea e coerente tra Camera e Senato. Il Paese ha bisogno oggi di senso di responsabilità e di una legge che sappia trovare un corretto equilibrio costituzionale tra il principio della rappresentanza e l’esigenza di garantire la stabilità dei governi”.

I 5 Stelle chiedono il voto subito: “Abbiamo sempre detto che vogliamo votare con la legge uscita fuori dalla sentenza, e tra l’altro sembrerebbe immediatamente applicabile”. Ha affermato ai cronisti in Transatlantico Alessandro Di Battista. Lo stesso messaggio arriva dalla Lega con Salvini.

mader
Fonte: Avantionline