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IORIO NON HA VINTO LE ELEZIONI

Il Consiglio di Stato conferma la “gaffe” della bene informata Ministro Cancellieri. Le elezioni regionali del 2011 non sono valide, i molisani devono tornare al voto.
I giudici della quinta sezione del Consiglio di Stato non hanno avuto dubbi sulle illegittimità riscontrate nella presentazione della lista di Molise Civile di Nico Romagnolo e di quella di Casini-Unione di Centro le cui firme di presentazione erano al di sotto della soglia minima prevista dalla legge. Per la prima: «delle 1038 sottoscrizioni presentate dalla lista – infatti – 23 sono risultate “doppie”, 17 prive della sottoscrizione dell’ufficiale autenticatore, e 4 corredate da un documento di identità inidoneo, perché mancante di fotografia». Invece per la seconda lista: «depositata con 1364 sottoscrizioni di presentatori, ma buona parte di esse (803) sarebbe stata raccolta in violazione dell’articolo 9 della legge 108/68» ovvero «le sottoscrizioni sarebbero state acquisite su fogli mobili, non recanti il contrassegno della lista, il nome e il cognome, data e luogo di nascita di tutti i candidati. I relativi moduli, infatti, sebbene oggi collegati con punte metalliche e timbri di congiunzione ad un primo foglio contenente tutti gli elementi richiesti dall’art. 9» della legge citata, «al momento dell’apposizione delle firme sarebbero stati, invece, separati tra loro, e, soprattutto, dal predetto frontespizio».

Dopo la bocciatura di Rosetta Iorio a sindaco di Isernia, dopo la cancellazione della provincia di Isernia per effetto della “spending review, arriva l’annullamento delle elezioni regionali.

La filiera istituzionale che hanno voluto perseguire a tutti i costi, costi altissimi per i molisani, si è sfilacciata, è naufragata nel nulla. Perso il comune di Isernia con la bocciatura della candidato sindaco sorella del presidente. Persa per legge la provincia di Isernia, che vanta il primato di un assessore ogni diecimila abitanti ma non ha i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti. La provincia di Campobasso che non riesce a garantire l’assistenza agli studenti diversamente abili. Il comune di Campobasso allo sbando e che per sopravvivere aumenta gli assessori e pure le tasse. A Termoli il sindaco la sera decide una cosa e la mattina successiva ci ripensa. A Larino il vicesindaco è indagato e il presidente del consiglio si è dimesso.

E’ la fine del modello Iorio, la fine dello “iorismo”. Si chiude un’epoca di sprechi di sperpero di denaro dei contribuenti, di parentopoli, di deficit nella sanità, di disoccupazione giovanile stellare, un’eredità pesante.

Game over.

mader