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IL COSTO DELLA POLITICA E IL COSTO DEL SISTEMA DELLA POLITICA

L’effetto Batman Fiorito, le ostriche, lo champagne, le vacanze da 30 mila euro in Sardegna, il tutto a spese dei contribuenti ha fatto saltare il tappo di una situazione non più sopportabile, tanto che il premier Monti non ha usato mezze parole nell’ affermare: “Dalla corruzione un danno incalcolabile. Cittadini indignati, fanno sacrifici da cui la politica sembra esentata. Uso opaco dei fondi”.
Speriamo si sia segnato il punto di non ritorno, nello sperpero delle decine di milioni di euro di fondi pubblici destinati alle Regioni.

Impressionante il caso del Molise, regione che pur trovando vaghe giustificazioni geografiche, tanto da far affermare da Tullio De Mauro, nel 1980, in un intervista a “Il Settimanale”: “E’ un fatto… che il Molise è una Regione del tutto artificiale”, riesce a risultare più costosa di alcuni enti a statuto speciale e a pagare mediamente i propri dipendenti più di ogni altro.

E’ un fatto che ad ogni molisano costi 194,1 euro il personale regionale (il più alto fra le regioni a statuto ordinario), contro i 58,8 dell’Abruzzo, i 56,4 della Campania o i 41 della Puglia, tanto per fare qualche esempio e rimanere nel meridione d’Italia.

Ma qualche altro dettaglio risulta sicuramente utile.

Per il 2012 le spese per il funzionamento delle istituzioni (consiglieri, presidenza, gruppi, etc.) costano a noi molisani 13.779.530,43 euro, il gabinetto del presidente della regione e gli affari istituzionali costano 1.966.483,18 euro, i servizi istituzionali e generali hanno un onere pari a 2.399.593,16 euro di cui 659.490,93 euro per comunicazioni ed informazioni, 24.500 euro per campagne di informazione di attività regionali e sostegno dell’editoria della stampa, 756.000 euro per interventi per il pluralismo dell’informazione e per il sostegno dell’editoria della stampa quotidiana e periodica, 58.082,26 euro per pubbliche relazioni con i mass media (conferenze stampe, comunicati della presidenza della giunta), 7.000 euro per pubblicità da destinare ai fini di pubblica utilità e 150.000 euro (diviso in parti uguali da tutte le emittenti televisive regionali) per il brutto spot tormentone sul costo degli enti istituzionali.

L’ Avvocatura regionale ha un costo di 1.255.756,45 euro (veramente un gran da fare), mentre 8.877.932,09 euro costano gli affari generali della presidenza, con 2.044.552,73 euro per fitti di immobili da adibire ad uffici della regione, 817.792,00 euro per i telefoni, 556.181,31 euro per le auto e 102.830,94 euro per spese di rappresentanza e di pubbliche relazioni e relazioni istituzionali.

I vitalizi agli ex consiglieri, invece, ci costano 4.815.789,92 euro e 5.070.000,00 euro le comunità montane per le spese correnti per funzionamento organi e uffici. Per gli interventi di adeguamento sismico e nuova costruzione edifici scolastici la regione mette in campo solo 427.945,61 euro. A 2.300.000,00 euro ammonta il contributo per il diritto studio universitario, mentre la modesta cifra di 7.550,23 euro viene trasferita ai comuni per la fornitura gratuita o semigratuita di libri ad alunni scuola obbligo e superiore (ma per due anni scolastici).

L’investimento regionale per l’occupazione dei diversamente abili è uguale a 0,00 euro e sempre a 0,00 euro ammonta la somma per gli interventi straordinari di manutenzione di edifici scolastici. 71.178.549,33 costa ai contribuenti molisani l’inadeguato trasporto pubblico, mentre la pessima sanità regionale raggiunge la ragguardevole somma di 1.011.620.935,34 euro.

Poi ci sono i 150 e passa milioni di euro spesi per lo zuccherificio, la Solagrital ed altre aziende decotte, che riescono a produrre solo perdite e le centinaia e centinaia e centinaia di migliaia di euro, che sommati tutti insieme fanno milioni, che vengono spesi per progetti, consulenze, apparati, enti, commissioni e commissari straordinari che a forza di riconferme diventano ordinari e dove di norma vengono sistemati coloro che non riescono a superare le elezioni.

Un vero e proprio sistema della politica, nato dopo tangentopoli e dopo la prima repubblica, dove regnano sprechi, inefficienze e inettitudini. Duplicazioni di strutture e differenze retributive dove spesso i criteri di definizione del merito e di attribuzione dei premi, bonus e gratifiche sono automatici e ingiustificati.

Un sistema della politica che a fronte di servizi pubblici inefficienti pagati a caro prezzo, sotto il pretesto del federalismo, pensa solo a mantenere se stesso e tutto sulle spalle dei soliti contribuenti onesti, lavoratori dipendenti e pensionati.
E’ ora di tagliare drasticamente i costi della politica, di eliminare i privilegi di pochi.

Oltre a ridurre le province, e i comuni più piccoli, è ora di ridurre anche le regioni e una regione come il Molise con soli 314.560 residenti non c’è la possiamo più permettere.

mader