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IL 5 STELLE DINO GIARRUSSO SFIDA BERLUSCONI IN UN SONDAGGIO E PERDE

Ieri pomeriggio l’ex Iena Dino Giarrusso ha lanciato un sondaggio su Facebook:

“La più avvincente sfida elettorale per le europee del 26 maggio – scrive Giarrusso nel post – si svolgerà in Sicilia e Sardegna! Dino Giarrusso, celebre ex-iena televisiva, oggi è candidato con il Movimento 5 Stelle e ha scommesso in diretta radiofonica che in Sicilia e Sardegna prenderà più voti di Silvio Berlusconi, l’ex-premier 83enne candidato capolista con Forza Italia. Chi vincerà la sfida? Tu chi manderesti in Europa? Vota subito e diffondi il sondaggio!
Ma i risultati non sembrano andare nella direzione sperata da Giarrusso: il 68 per cento degli utenti, infatti, tra i due sceglierebbe Silvio Berlusconi e non il volto noto del piccolo schermo. Tuttavia, a falsare il risultato, secondo lo stesso Giarrusso, sarebbero stati «numerosi gruppi di troll forzisti» che «si sono scatenati, come testimoniato da risposte palesemente pilotate che hanno ribaltato il risultato a colpi di velocissimi click. Un’attività mirata e sistematica – aggiunge – con l’obiettivo di manomettere la sfida 2.0 lanciata dal candidato ex-iena Giarrusso e di fomentare gli animi anti-grillini, risvegliando all’occorrenza eserciti di “bully” digitali». E da qui il contrattacco: «Questa volta il terreno di sfida saranno le urne, non più i social network. Mi chiedo: con che faccia Berlusconi si candida in una terra che è stata distrutta con personaggi del calibro di Miccichè e Cuffaro?».

Giarrusso è stato uno dei pochi candidati non eletti nelle file del M5S alle politiche del 4 marzo 2018. È stato anche candidato, senza fortuna, a membro del cda della Rai ed è uno dei candidati al Parlamento Europeo alle elezioni del prossimo 26 maggio.
Qualche settimana la redazione de Le Iene è intervenuta chiedendo a Giarrusso di non utilizzare la «divisa» del format tv per i manifesti elettorali. La risposta del diretto interessato non si è fatta attendere: «Se qualcuno vuole fare altre polemiche sulla mia candidatura o strumentalizzare il programma, quello non sono io. Citando un mio soprannome sulla scheda elettorale, ho solo esercitato un mio diritto previsto dalla legge, tutelando la volontà degli elettori e a un tempo la mia persona».
Fonte: Meridio News