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I GRILLINI SI POSSONO CRITICARE, PER IL GIUDICE NON È REATO

m5s-matteoderricoCriticare il Movimento 5 stelle non è reato; così come accade per tutti gli altri partiti. Lo ha stabilito il giudice Francesca Christillin del tribunale di Torino.

Si è concluso con l’archiviazione il procedimento intentato da quattro grillini piemontesi – Davide Bono, Giorgio Bertola, Ivan Della Valle e Laura Castelli – contro LO Spiffero. Una querela presentata all’indomani di un articolo pubblicato sul nostro giornale dal titolo “M5S, senza progetti ha toccato il fondo” in cui il giornale on-line dava conto dei cortocircuiti avvenuti nella gestione delle risorse del gruppo regionale. Pezzo, peraltro, estremamente attuale, giacché, a distanza di un anno e mezzo, non ci sono stati sviluppi significativi rispetto agli interrogativi posti nell’articolo. Un servizio per nulla volto a denigrare il M5s, come ha riconosciuto lo stesso pm, Francesco La Rosa, che dopo l’istruttoria aveva disposto l’archiviazione. A cui i grillini Bono & soci si erano opposti.

Per il giudice Christillin la richiesta di archiviazione già formulata dal pubblico ministero «deve essere accolta ritenendo che il contenuto della pubblicazione in questione rispetti i limiti previsti dalla legge in relazione al diritto di “critica” (e non solo di “cronaca”)». Nella sentenza si sottolinea come «i limiti scriminanti del diritto di critica sono esclusivamente quelli della rilevanza sociale dell’argomento trattato (pertinenza) e della correttezza di espressione (continenza) e che detti limiti devono intendersi superati ove si trascenda in attacchi personali rivolti alla sfera morale del soggetto criticato». Non solo: «l’esercizio del diritto di critica può raggiungere punte particolarmente “calde” nel settore politico, ove sono abituali espressioni anche vivaci e colorite» di cui i grillini stessi sono, spesso, tra i principali interpreti.

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Fonte: Lo Spiffero