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I GIUDICI DI BOLOGNA SCONFESSANO IL DECRETO SALVINI: SI ALLA RESIDENZA DEI RICHIEDENTI ASILO

Il tribunale di Bologna ha ordinato al Comune di iscrivere all’anagrafe due richiedenti asilo la cui richiesta era stata rigettata dall’ufficio in base al decreto Salvini. Una decisione per la quale il sindaco del capoluogo emiliano, Virginio Merola, esprime “soddisfazione”, mentre il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, parla di “sentenza vergognosa” e annuncia un ricorso da parte del Viminale.

“La mancata iscrizione ai registri anagrifici impedisce l’esercizio di diritti di rilievo costituzionale ad essa connessi, tra i quali rientrano ad esempio quello all’istruzione e al lavoro”. In sostanza quello che sostenevano il sindaco di Palermo Orlando e decine e decine di sindaci e diversi presidenti di Regione dopo l’approvazione del contestato decreto Salvini.

Nel decreto sicurezza non c’è un esplicito divieto di iscrizione anagrafica, c’è solo scritto che “il permesso di soggiorno per richiesta d’asilo non costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica”. Poi è arrivata una circolare del Viminale per dare una ulteriore stretta.
Ma l’iscrizione all’anagrafe, sostengono i giudici, è fondamentale per esercitare diritti garantiti dalla Costituzione italiana.
Stessa cosa è succesa in Toscana, dove il tribunale di Firenze aveva accolto il ricorso di un richiedente asilo somalo a cui era stata rifiutata l’iscrizione all’anagrafe in base al decreto Salvini.
Il sindaco di Bologna Merola, nel dare la notizia della decisione del tribunale , ha scritto su Facebook: “il giudice di Bologna ha dato ragione a due richiedenti asilo che si erano visti negare l’iscrizione anagrafica dai nostri uffici sulla base del ‘decreto Salvini’ e ha ordinato al Comune di iscriverli. Saluto questa sentenza con soddisfazione, il Comune la applicherà senza opporsi”.

Il leader della Lega, però, non ci sta, e durante un comizio a Reggio Emilia parla ancora di “sentenza vergognosa”, sottolineando che “se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra”. Il ministro annuncia quindi che “ovviamente faremo ricorso contro questa sentenza, intanto invito tutti i sindaci a rispettare (come ovvio) la legge”.

Fonte: Tgcom24