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GRILLO CEDE LA PROPRIETÀ DEL SIMBOLO PER EVITARE I RISARCIMENTI?

beppe-grilloBeppe Grillo ieri ha festeggiato il 68° compleanno e ha convocato a Genova il direttorio del Movimento 5 Stelle per annunciare le modifiche al “non statuto” che saranno sottoposte alla votazione della rete a partire da lunedì prossimo.

Modifiche imposte dai giudici di Napoli in seguito all’espulsione dal Movimento 5 stelle di alcuni suoi iscritti.

Una delle ipotesi, studiate da settimane con gli avvocati, è quella di far entrare i cinque parlamentari del direttorio nell’Associazione Movimento 5 stelle di cui prima erano parte Grillo, Gianroberto Casaleggio, il commercialista del comico Enrico Nadasi e il nipote Enrico Grillo. In questo modo verrebbe trasferita anche a loro la proprietà del simbolo.

Ma esiste anche l’ipotesi di trasferire, progressivamente, la titolarità legale e le responsabilità normative all’Associazione Rousseau, a cui potrebbe finire anche la proprietà del simbolo. Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera fa notare che il progetto è sul tavolo, con una variante: quella del simbolo.

Capitolo a parte merita la proprietà del simbolo: anche in questo caso i parlamentari — con l’ingresso nell’associazione — ne diverranno in qualche modo comproprietari. Ma esiste anche l’idea di cedere la proprietà a Rousseau (il cui logo è stato registrato dalla Casaleggio Associati). Una novità parziale, visto che già nel corso della kermesse Italia 5 Stelle a Imola, Grillo aveva dichiarato la volontà di donare al Movimento il logo. Non è un caso che proprio ieri il nuovo simbolo del M5S — quello che non comprende più il nome di Grillo — abbia terminato il suo iter di registrazione all’ufficio marchi europeo e che ora l’Associazione possa gestirne il suo destino fino al 2025. Quello che è certo è che tra deputati e senatori sta serpeggiando una suggestione: quella di legare il possesso del simbolo al futuro candidato del Movimento alla presidenza del Consiglio.

Sarebbe un modo per rafforzare all’interno e all’esterno del M5S la leadership e dare così maggior peso alle decisioni di chi si troverà a guidare politicamente i pentastellati. L’altro punto fermo è la volontà di creare uno status quo inscalfibile tra le varie compagini che regolano la vita del Movimento. Uno status quo all’insegna dell’equilibrio tra i due poli, Milano e Genova. Da un lato, quindi, l’Associazione Rousseau (che con trolla il sistema operativo cuore del Movimento) con Davide Casaleggio e i due fedelissimi Max Bugani e David Borrelli, dall’altro l’Associazione Movimento 5 Stelle che di fatto con Grillo e ora i parlamentari è un perno della vita politica dei Cinque Stelle. Un patto tra il garante e l’imprenditore per rendere stabile e indipendente la struttura del M5S.

Un cambio che metterebbe al riparo da grane legali l’attuale proprietà del simbolo e del nome del M5S.

mader