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GINO DI BARTOLOMEO: UN SINDACO, UNA SOLA PAROLA

Riaprono le scuole. Il sindaco Gino Di Bartolomeo dopo aver intrapreso un duro braccio di ferro col governo rinviando l’apertura di tutte le scuole di Campobasso non in regola con la certificazione antincendio, fino a quando non fosse intervenuta la proroga dei termini per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, da parte dei dicasteri interessati.
«Non sono lo scemo del villaggio e quindi se le istituzioni preposte dicono che le scuole senza i necessari certificati sulla prevenzione incendi non possono essere aperte, applico la legge e non le apro», ha tuonato il sindaco.
«Sto aspettando che i ministeri dell’Interno e della Pubblica istruzione, congiuntamente, proroghino i contenuti del decreto ministeriale del 2001 che consentiva la messa a norma graduale dei plessi scolastici, della sicurezza, in quanto detto decreto è scaduto nel 2010», ha dichiarato perentorio il primo cittadino del comune capoluogo.
«Mi aspetto, per riaprire le scuole, un decreto con forza di legge non una circolare», ha affermato categorico il capo dell’amministrazione cittadina.
«Se non arriva la proroga mi dimetto», ha confermato deciso Gino di Bartolomeo.

E così da solo, senza alcun seguito tra gli altri 8061 sindaci d’Italia, veste i panni del Don Chisciotte da San Giovannello, e comincia una impari battaglia contro i ministri dell’interno e dell’istruzione, non per mettere in sicurezza studenti e operatori scolatici, ma per mettere in sicurezza se stesso, per coprirsi le spalle. «Non voglio finire in galera per responsabilità non mie…», ha dichiarato.
Dopo due settimane di attesa, senza neanche uno straccio di circolare da parte dei ministri interessati, ha dovuto emettere l’ennesima ordinanza, questa volta per disporre l’apertura delle scuole.

Conclusione: una gran confusione, un pasticcio senza via d’uscita. Oggi, lunedì 24 settembre, gli studenti iniziano finalmente l’anno scolastico, con 11 giorni in più di vacanza e 11 giorni in meno di lezioni, ma soprattutto tornano nelle stesse aule, nelle stesse scuole, nelle stesse condizioni di sicurezza di due settimane fa.

Sindaco, adesso non le rimane da fare che un ultimo atto: DIMETTERSI. Almeno questo ai suoi concittadini glielo deve.

mader