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FINANCIAL TIMES: CASALEGGIO E LE DOMANDE SENZA RISPOSTA SUL SUO RUOLO E DELL’AZIENDA NEL M5S

Grazie al suo ruolo di presidente dell’Associazione Rosseau, Davide Casaleggio è diventato il “guardiano e la forza più importante dietro al Movimento Cinque Stelle”. Ma la “complicata fusione tra il suo ruolo pubblico e quello privato ha sollevato dubbi su vuoti di responsabilità e potenziali conflitti di interesse all’interno dei Cinque Stelle”.

A interrogarsi sulla figura di Casaleggio jr all’interno del Movimento è il Financial Times in un lungo articolo, firmato da James Politi e Hannah Roberts, dal titolo “The gatekeeper and the comedian”, “Il custode e il comico”, accompagnato dalle foto di Grillo e Casaleggio. È lui, soprattutto, a finire sulla graticola del quotidiano finanziario.

Davide Casaleggio viene descritto come un “consulente di 41 anni, privo di carisma, appassionato degli sport estremi”, un “prodigio degli scacchi da bambino, laureatosi alla Bocconi di Milano”.
Il low-profile di Casaleggio significa che si sa molto poco delle sue visioni politiche più profonde e dell’agenda che potrebbe portare avanti se i Cinque Stelle dovessero vincere le elezioni. In passato ha quanto meno flirtato con l’idea di come usare la tecnologia per manipolare l’opinione pubblica […]. In un libro intitolato “Tu Sei Rete”, Casaleggio scriveva che le persone, come le “colonie di formiche”, possono essere facilmente condizionate attraverso la diffusione di semplici messaggi.
Il quotidiano cita diversi esperti e fonti interne al movimento. Molte le voci critiche. “C’è un deficit di democrazia qui, è come una setta”, afferma un insider Cinque Stelle. “Casaleggio ha un solo obiettivo, diventare il leader mondiale nello sviluppo di algoritmi che determinano il comportamento sul web e vendere queste informazioni ai clienti”, dice un ex parlamentare M5S citato dal FT.
Scrive ancora il quotidiano:
Per quanto possa liquidare la sua importanza per il Movimento in generale, Casaleggio non può certo fare lo stesso quando si parla di Rosseau. È infatti presidente dell’Associazione, che ha lo stesso indirizzo della sua azienda, per quanto dal punto di vista legale siano due entità separate […]. Finora, Rosseau ha solo 140mila membri registrati […] e soltanto coloro che hanno aderito al Movimento prima del luglio 2016 possono votare sulle questioni del partito. Lo staff di Rosseau afferma di avere l’obiettivo di un milione di membri, ma lo screening è costoso e richiede molto tempo. “Abbiamo così tante richieste, dobbiamo essere sicuri che siano persone reali”, spiega Bugani.
Un aspetto, questo, che solleva molte critiche. Su tutte, una: la limitazione della membership potrebbe essere un modo per Casaleggio di minimizzare l’opposizione interna. “Non sappiamo nulla del dibattito politico interno, chi è ai vertici ha il controllo totale”, afferma Massimiliano Panarari, professore di Comunicazione alla Luiss.
Tra i problemi irrisolti viene chiamato in causa anche il blog di Grillo “principale strumento di comunicazione” e di “reclutamento dei sostenitori”. Ma anche in questo caso, si avverte, ci sono “grossi buchi nella trasparenza”. Il pezzo si chiude con una profezia di Nicola Biondo, autore del libro “Supernova: come Cinque stelle è stato ucciso”, che avverte: “La storia dei Cinque stelle finirà male”.
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Fonte: l’Huffingtonpost