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FICO AVVERTE DI MAIO: SU NAPOLI DECIDO IO

Di-maio-fico-matteoderricoAria tesa nel Movimento 5 Stelle di Napoli. Tra i due membri del direttorio grillino Roberto Fico e Luigi Di Maio sembra non correre buon sangue. Le elezioni comunali sarebbero il motivo dell’attrito tra i due.

La gestione delle elezioni spetterebbe al presidente della Commissione Rai, mentre Di Maio dovrebbe occuparsi del gruppo alla regione. E al vicepresidente della Camera questa divisione dei compiti non va giù.

E Di Maio parla. Dall’ufficio stampa infatti, fanno sapere che non può rispondere a domande sulle elezioni comunali di Napoli. Solo Fico è autorizzato a parlare su Napoli.

Ma chi saranno i candidati alle primarie del M5S per il comune di Napoli? Liste e candidato sindaco dovranno essere decisi entro fine gennaio.

Accantonata l’ipotesi esterna (si era parlato di Toni Nocchetti, fondatore dell’associazione Tutti a Scuola), sembra ormai certo che l’aspirante sindaco dei Cinquestelle sarà scelto tra gli attivisti. I quali, per contarsi, stavolta vogliono guardarsi negli occhi. L’investitura non verrà dalla rete, ma da un’assemblea.

In pole position c’è Mariano Peluso, unico consigliere municipale in forza al Movimento nella città di Napoli.

Ma potrebbero gareggiare anche due avvocati napoletani, Roberto Ionta e Luca Capriello. “Verso questo Meetup ho spesso avuto toni duri. Avrei voluto che in questi cinque anni mi fossero più vicini, invece non hanno mai creduto al ruolo del consigliere municipale. In più, nel Meetup di Napoli ci sono tanti nuovi arrivati in cerca di visibilità”, spiega Peluso.

Le ambizioni, tuttavia, sono dichiarate: “O ci prendiamo la città o facciamo un’opposizione con almeno dieci consiglieri, capace di incidere sulle decisioni”. Ma la strada che porta alle urne è irta di insidie. A Napoli, infatti, i Cinquestelle sono sostanzialmente divisi in due blocchi. Da una parte quelli che mordono il freno e fremono per candidarsi. Tra questi, alcuni militanti storici e molti nuovi arrivati.

Dall’altra, un gruppo che, sottolineando il limite dell’inesperienza amministrativa, sostiene che il passo potrebbe essere più lungo della gamba e suggerisce una sostanziale desistenza.

Lo stesso Roberto Fico, che 10 anni fa fondò il Meetup di Napoli, ha posto la questione nell’incontro di sabato scorso: “Tra Municipalità e Comune – ha detto – ci vogliono 211 candidature e i nostri attivisti che garantiscono un impegno costante arrivano a malapena a duecento”. Se provi a chiamarla “paura di vincere”, ti rispondono che è solo sana consapevolezza. Sullo sfondo, del resto, aleggia ancora il monito che lo stesso presidente della Commissione di vigilanza Rai sillabò in una riunione al Vomero dopo l’estate: “Se non ci saranno le condizioni, non presenteremo alcuna lista”.

Pronti perfino a non competere, proprio oggi che il vento soffia dalla parte buona.

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Fonte: Il Mattino