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EURODEPUTATI M5S VOTANO SI ALL’AGENZIA DEL FARMACO AD AMSTERDAM

Tutti per Milano, ma ognuno con la sua strategia: al Parlamento Ue la delegazione italiana si spacca sulla ratifica del passaggio dell’EMA all’Olanda. Da una parte i 5 Stelle e dall’altra Lega, PD e Forza Italia. I grillini votano con il relatore della proposta di modifica del regolamento sull’Agenzia Ue del farmaco, Giovanni La Via di AP, un testo che da un sì condizionato ad Amsterdam, ma che guarda anche al futuro chiedendo che Strasburgo partecipi a tutte le prossime designazioni delle sedi destinate ad ospitare autorità comunitarie.

Magari a partire proprio da una ridiscussione della casa della stessa EMA qualora il governo olandese non dovesse rispettare i tempi di consegna dell’edificio provvisorio e, soprattutto, di quello definitivo, che deve essere operativo per il 15 novembre 2019 e per cui i lavori non sono ancora iniziati.

Dall’altro lato PD, Forza Italia e Lega bocciano invece il testo, perché non viene citata Milano e perché non viene rigettato il metodo di selezione seguito dai governi. “Purtroppo oggi – il commento di Patrizia Toia, capodelegazione PD – dobbiamo constatare che la maggioranza dei nostri colleghi eurodeputati, ma non noi eurodeputati PD, ha piegato la testa e ha approvato un testo in cui si punta il dito contro la scorrettezza delle procedure per l’assegnazione dell’EMA e allo stesso tempo non si ha il coraggio di mettere in discussione fin da subito la scelta fatta con queste stesse procedure contestate. E’ il solito timore reverenziale delle istituzioni comunitarie nei confronti dei Governi – continua l’esponente Dem – e a perderci non è solo la città di Milano, ma tutti i cittadini europei che hanno diritto ad un’Agenzia dei medicinali che garantisca senza ombra di dubbio la continuità del lavoro nonostante la Brexit. (..) Se le regole sono sbagliate anche i risultati a cui hanno portato queste regole vanno rimessi in discussione”.
“Votare no oggi alla relazione sull’EMA del Parlamento europeo – ribatte l’eurodeputato M5s Piernicola Pedicini – avrebbe significato perdere le ultime speranze per Milano, perché si sarebbe lasciata inalterata la decisione già presa a novembre da 27 Stati membri a margine del Consiglio Ue. Insomma – continua l’esponente grillino – il Parlamento non avrebbe più avuto alcun diritto di parola, mentre votando sì c’è ancora una possibilità di porre dei paletti ad Amsterdam, cambiando le cose in sede di trilogo (il negoziato con Commissione e Consiglio Ue, ndr). Si tratta di un negoziato difficile ma nel quale dobbiamo impegnarci a fondo. Il MoVimento 5 Stelle – conclude Pedicini – ha provato a cambiare con degli emendamenti la sede, cancellando Amsterdam. Una volta che sono stati bocciati, l’unica opzione rimasta era appunto rimandare la discussione al trilogo. Siamo stati gli unici a provarci, il resto sono chiacchiere e un uso strumentale delle procedure del Parlamento Ue”.
Non la pensa così il comune di Milano. “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare – ha commentato il vicesindaco Anna Scavuzzo – sia durante la presentazione della candidatura, che nelle settimane successive dell’estrazione a sorte. Troveremo un’altra sfida”.
Il testo firmato da La Via è stato comunque approvato a larghissima maggioranza, 507 sì, 112 no e 37 astensioni. Oltre a PD, FI e Lega, contrari anche i conservatori, gli euroscettici dell’Ukip e gli eurofobici del gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà.
Fonte: Europa Today