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CROLLO A 5 STELLE: UN “VAFFA” A GRILLO

Giugno 2016, i 5 Stelle si insediavano alla guida di città importanti come Roma e Torino e conquistavano altre minori. Trascorsi 12 mesi, elezioni amministrative di ieri e il partito di Grillo e Casaleggio è evaporato al sole di metà giugno. Una sberla senza precedenti. Il Movimento è fuori da tutti i ballottaggi che contano. Tra due settimane si torna al vecchio scontro centrodestra-centrosinistra.

A Palermo, affermazione di Leoluca Orlando, eletto al primo turno con più del 40% dei voti.

A Parma Federico Pizzarotti, da ex grillino, espulso dal Movimento, è al ballottaggio in vantaggio sul candidato del centrosinistra Paolo Scarpa.

A Genova, città di Beppe Grillo, ballottaggio tra Marco Bucci, della coalizione di centrodestra e Gianni Crivello del centrosinistra.

Al secondo turno anche L’Aquila, con Americo Di Denedetto, centrosinistra e Pierluigi Biondi, centrodestra.

Stessa situazione a Padova e Verona con le sfide al secondo turno tra candidati di centrodestra e centrosinistra.

Pure a Taranto, nella città dell’Ilva, dove i sondaggi sembravano positivi i 5 Stelle sono andati male. Il candidato Francesco Nevoli arriva terzo. Un centinaio di preferenze in più di Cito junior, sostenuto dalla Lega d’Azione Meridionale.

A Genova e Palermo non arriva al 20 per cento, altrove – scrive linkiesta.it – va anche peggio. Verona, Padova, Piacenza, Lecce, La Spezia. In nessuna di queste città il candidato pentastellato riesce a raggiungere il 10 per cento dei consensi. Superati dai rappresentanti di centrodestra e centrosinistra, ma spesso e volentieri anche da liste civiche. A Catanzaro, capoluogo calabrese, l’aspirante sindaca grillina Bianca Laura Granato non arriva al 6 per cento. A L’Aquila, capoluogo della regione Abruzzo, il collega Fabrizio Righetti è fermo al 4,87 per cento. Un po’ ovunque, si assiste al ritorno del vecchio sistema bipolare.

Il risultato più indigesto, però, arriva da Parma. Il candidato grillino, Daniele Ghirarduzzi, arriva quarto con il 3,18%. Neppure 2500 voti. 5 anni fa Federico Pizzarotti prese più di 17mila voti al primo turno.

Il Movimento 5 Stelle perde il comune di Mira, uno dei primi conquistati 5 anni fa, e non va al ballottaggio. Anche qui se la vedranno centrosinistra e centrodestra.

I risultati di queste elezioni comunali scoprono un Movimento 5 Stelle senza peso, una realtà marginale.

mader