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I CONTI SBAGLIATI DELL’ASSESSORA MURARO

muraroAttraverso il blog di Beppe Grillo l’assessora all’Ambiente del Comune di Roma ha spiegato di aver ricevuto per il suo lavoro di dodici anni all’Ama un compenso irrisorio. «Hanno scritto anche del milione di euro per le mie consulenze in 12 anni. Mi faccio i conti in tasca: corrisponde a una media di 90.880 euro al lordo delle tasse. Considerando le ore prestate per la mia attività professionale si ottiene un compenso lordo di 76 euro al giorno. Vi sembra una cifra folle?». Niente affatto, potremmo rispondere. Ci sembra invece un tipico caso di excusatio non petita, per di più con qualche problema di calcolo, lo scrive Sergio Rizzo Sul quotidiano Corriere della Sera.


«Ma come li fa i conti Paola Muraro?» ci ha scritto un lettore arrivando alla conclusione che con la paga di 76 euro al giorno l’assessora avrebbe dovuto lavorare 1.195 giorni in un anno. Allora abbiamo preso anche noi la calcolatrice. Nei 12 anni presi in esame, fra il 2004 e il 2016, sono trascorsi 4.383 giorni considerando anche i bisestili. Se dividiamo il totale dell’importo di quelle consulenze, quantificato in un milione 136 mila euro, per 4.383, otteniamo la cifra di 259 euro e 19 centesimi. Al giorno. Più del triplo di quanto dichiara Paola Muraro. Ma nemmeno Aleksej Grigor’evič Stachanov in persona avrebbe potuto lavorare per 12 anni di seguito, tutti i giorni, senza un attimo di pausa. Se quindi presupponiamo che quell’attività sia avvenuta nell’arco delle 252 giornate lavorative medie con una sola settimana di ferie, dunque per 245 giorni l’anno, ecco che si arriva a 386 euro e 39 centesimi: il quintuplo della somma conteggiata dall’assessora.

Risulta però che Paola Muraro svolgesse anche altri incarichi per conto di aziende private, alle quali avrà dedicato una fetta adeguata del proprio tempo prezioso. Si può stare perciò certi che il calcolo della somma giornaliera andrebbe ritoccato ulteriormente al rialzo. Una nuova domanda si aggiunge così a quelle riguardanti le motivazioni e le eventuali segnalazioni che hanno indotto la sindaca Virginia Raggi a scegliere per questo incarico Paola Muraro, alle quali nessuno ha ancora risposto. Anche se sinceramente l’interrogativo su come sia giunta a calcolare 76 euro al giorno è molto meno importante. Non capiamo tuttavia perché l’assessora si sia infilata in questo imbuto, finendo per fare un harakiri aritmetico, se non per spostare i termini della questione. Il problema non è quanti soldi ha preso dall’Ama per i servigi resi in 12 anni: se troppi o se pochi. Il problema è l’opportunità del suo attuale incarico.

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Fonte: Corriere della Sera