Per il consulente tecnico nominato dal sostituto procuratore Delio Spagnolo del tribunale di Civitavecchia “la delibera di giunta n.95 del 14 luglio 2016 è illegittima e quindi il forno crematorio è privo di una regolare licenza edilizia”.
Queste le conclusioni riportate nella relazione di consulenza tecnica redatta a seguito dell’inchiesta iniziata nel settembre del 2016 dopo l’esposto presentato da due associazioni cittadine “In nome del popolo inquinato” e “Punton de Rocchi”.
Quindi la delibera della giunta grillina di Civitavecchia è priva di efficacia e il forno crematorio può considerarsi abusivo.
I rappresentanti dei comitati Marinella Scaccia, Roberto De Vito e Francesco Cristini confidano nella magistratura, criticando l’atteggiamento dell’amministrazione a Cinque Stelle che si è sempre detta “costretta” a percorrere la strada del crematorio, nonostante le preoccupazioni a livello ambientale e le criticità edilizie ed autorizzative più volte denunciate dai comitati stessi. Ecco perché i comitati sono convinti che dell’opera debba farsene carico l’attuale amministrazione, prendendosi tutte le responsabilità. “Qualcosa non quadra – hanno aggiunto – ci troviamo di fronte tra l’altro a tre progetti diversi, con ampliamento delle volumetrie ed incremento del valore economico. Fatto sta che oggi il forno crematorio è una costruzione abusiva. Ora la Procura dovrà decidere se archiviare o chiedere il rinvio a giudizio per eventuali responsabili”.
Sulla vicenda interviene Massimiliano Grasso, consigliere comunale e capogruppo de La Svolta: “Il forno crematorio è un abuso. Oggi c’è chi certifica che avevamo ragione. Due anni dopo gli esposti dei comitati e le denunce in Procura del sottoscritto, con mozioni e interventi di ogni genere, la relazione del perito del PM conferma quanto abbiamo sostenuto da sempre. Ora la giunta M5S ne dovrà rispondere politicamente, e non solo. Mentre il forno dovrà essere sequestrato e acquisito a patrimonio comunale.”
“Anche se mancano solo tre mesi alla fine del mandato – ha aggiunto Grasso – il sindaco Cozzolino e la sua Giunta, visto che hanno fatto della legalità e della trasparenza il loro mantra, darebbero un bel segnale a dimettersi. Mentre il forno dovrebbe essere sequestrato e acquisito a patrimonio comunale”.