E’ stato rigettato dal Tribunale amministrativo regionale della Campania il ricorso presentato nei giorni scorsi dai Consiglieri regionali del M5s con il quale si chiedeva lo scioglimento del Consiglio regionale della Campania. Per i consiglieri del M5s “l’impossibilità di insediamento e funzionamento degli organi regionali comporta infatti ex lege lo scioglimento del Consiglio Regionale”.
In particolare, nel testo i pentastellati chiedevano «lo scioglimento del Consiglio regionale dopo il rinvio alla prima seduta ad opera del consigliere anziano Rosa D’Amelio». L’azione messa in campo dalla Ciarambino e dagli altri sei neo eletti del M5S era partita lunedì mattina, quando in seguito alla firma del decreto per sospendere il neo governatore da parte di Renzi, la D’Amelio aveva mandato ai 50 consiglieri un telegramma per la ‘sconvocazione’, definita illegittima dalla Ciarambino, della prima seduta del parlamentino campano. I sette pentastellati, sono entrati comunque nel palazzo del Consiglio regionale al Centro direzionale di Napoli, per verbalizzare la loro presenza.
Il Tar della Campania ha, invece, fissato al prossimo 29 luglio l’udienza di «merito» sul ricorso. Obiettivo dei pentastellati era una convocazione veloce del consiglio, la notifica della sospensione dalla carica al neo eletto presidente Vincenzo De Luca, e il conseguente scioglimento della X legislatura per mancanza della giunta. Ma il presidente Cesare Mastrocola, cui i grillini avevano chiesto anche un provvedimento cautelare d’urgenza, sul punto non ha ravvisato la necessita’ di decisioni celeri. Se ne parlerà a fine mese.
E’ stato rigettato dal Tribunale amministrativo regionale della Campania il ricorso presentato nei giorni scorsi dai Consiglieri regionali del M5s con il quale si chiedeva lo scioglimento del Consiglio regionale della Campania. Per i consiglieri del M5s “l’impossibilità di insediamento e funzionamento degli organi regionali comporta infatti ex lege lo scioglimento del Consiglio Regionale”.