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BEPPE GRILLO RIESUMA IL REFERENDUM SULL’EURO

In Italia c’è stato “un colpo di Stato alla rovescia” in cui è stata “usata la democrazia” per impedire al Movimento 5 Stelle di andare al governo.

È questa l’accusa lanciata da Beppe Grillo intervistato dal media online francese Putsch.
“Oggi siamo in post-democrazia”, ha risposto Grillo alla domanda se l’Italia sia un paese democratico. “C’è stato un colpo di stato al contrario. Abbiamo utilizzato la democrazia italiana per distruggerla. Infatti, a causa di una legge elettorale, ci siamo ritrovati in un stallo che sapevamo già. La legge è stata decisa per impedirci di governare. Quindi questa è democrazia? Non lo so, ma credo che la democrazia dovrebbe permettere di governare a chi ha raccolto il maggior numero di voti”

Il fondatore del Movimento, in contraddizione con il capo politico Luigi Di Maio che aveva ribadito al Presidente della Repubblica che i 5 Stelle avrebbero mantenuto l’euro, ha rilanciato il referendum per la zona euro.
“Tutti i trattati europei che sono stati firmati erano giusti ma sono stati deformati dai regolamenti. All’interno del Movimento Cinque Stelle abbiamo pensato a sette punti come un patto di bilancio europeo, gli eurobond, o ancora la condivisione del debito. Se noi siamo un’unione di paesi, dovremmo condidivere. Perché ci sono due economie, quella del Nord e del Sud. E noi, gli italiani, siamo in quella del Sud. Ho dunque proposto un referendum sull’Eurozona. Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d’accordo? C’è un piano B? Dobbiamo uscire o no dall’Europa?”
 Beppe Grillo – nella conversazione con Putsch dice che il M5S non vuole governare, ma dare poterei ai cittadini tramite la democrazia diretta.
“Noi, non vogliamo governare, desideriamo dare alle persone i mezzi per essere rappresentati. Con la piattaforma Rousseau ci sono continui referendum, senza necessità del quorum. Vuoi fare un ponte, una pista ciclabile, un asilo nido? Basta rispondere sì o no. Se ci vengono dati i mezzi, non abbiamo bisogno del potere, che deve essere redistribuito dal basso. Il Movimento 5 Stelle è questo”, ancora un’antinomia  con i 5 Stelle di Luigi Di Maio.
Fonte: Giornalettismo